Una ragazza 28enne americana, allergica alle noccioline, è stata malissimo dopo aver avuto rapporti sessuali non protetti con il proprio partner. Ha cioè avuto una forte reazione allergica subito dopo l’amplesso perché nello sperma del proprio partner sono state rilevate tracce di noccioline. I genitali della donna sono così andati “in fiamme”: un fortissimo bruciore che si può innescare, anche se raramente, nei soggetti allergici anche quando entrano in contatto “in modo inusuale” con l’allergene a cui sono suscettibili.
“Molte molecole allergeniche – spiega Mario Di Gioacchino presidente eletto della Società italiana di allergologia, asma e immunologia clinica (Siaaic) – possono essere assorbite direttamente dall’intestino immodificate perché resistono alla digestione. Queste molecole si ritrovano poi nell’organismo e possono essere presenti in molte secrezioni: a parte lo sperma è nota la possibilità di avere queste molecole a livello del latte materno, per cui l’allergene può essere ingerito dal lattante. Per questo è necessario che lo specialista conosca in maniera dettagliata quali sono le caratteristiche delle varie molecole allergeniche per poter anche solo sospettare che vi sia la possibilità che attraverso le secrezioni, qualunque esse siano, si possa trasferire esternamente l’allergene stesso”. La coppia, del Delaware, stava cercando di avere un bambino. Ma i loro sforzi sono falliti per un sospetto caso di vaginite, che può causare, prurito, perdite e dolore durante il sesso. Di solito questa patologia è causata da infezioni o malattie della pelle. Eppure questo caso, documentato dettagliatamente sulla rivista Annals of Allergy, Asthma & Immunology, riguarda un’allergia alimentare di cui la paziente era consapevole, ma che ignorava si potesse manifestare anche dopo un rapporto sessuale. La donna ha riferito ai medici di aver sofferto di vaginite solo quando il suo partner ha eiaculato dentro di lei. Non ha infatti mai avuto problemi quando invece hanno usato il preservativo.
Ricostruire quanto avvenuto alla donna non è stata affatto una passeggiata per i medici. I test non hanno rilevato alcun segno di infezione. Questo ha spinto i medici a esplorare l’ipotesi di una rara reazione allergica allo sperma. Gli esperti hanno così scoperto che la donna era allergica sia alle arachidi che alla frutta a guscio, che comprende mandorle, noci del Brasile, anacardi, nocciole, noci pecan, pistacchi, noci e macadamia. Hanno così suggerito al suo partner di evitare tutti i tipi di noci e vedere se il problema si sarebbe risolto. Alla fine ha funzionato: la giovane donna non ha più riportato complicazioni nella sua vita sessuale. I medici non hanno specificato quante noci l’uomo ha mangiato o quanto tempo prima del rapporto sessuale le ha ingerite. Ma hanno affermato che il caso mostra come l’eliminazione mirata del cibo nella dieta del partner possa giovare alle persone con allergie.
Sebbene incredibilmente raro, questa non è la prima volta che le noci hanno causato problemi in camera da letto. La star di OnlyFans Lucy Banks, dall’Australia, ha riferito lo scorso aprile come un incontro con un amante delle noccioline l’abbia lasciata in agonia. La signora Banks, che guadagna circa 33.500 sterline al mese sul sito web, ha un’allergia alle noccioline e, come qualsiasi altra persona allergica, limita più che può l’esposizione a questo alimento. Ma ha subito una reazione allergica inaspettata nella sua vagina dopo che il suo partner ha mangiato noccioline all’inizio della giornata. “Aveva mangiato noccioline quel giorno. All’epoca non sapevo che fosse possibile”, ha raccontato. “Non avevo mai sentito parlare prima di allergeni alimentari che trasmettono e influenzano negativamente i partner attraverso l’eiaculazione”, ha aggiunto.
“I casi confermati di allergie alle noccioline innescate dal contatto con lo sperma sono estremamente rari”, conferma Di Gioacchino. “Uno dei pochi altri casi documentati – continua – risale al 2007, nel Regno Unito. I medici del Surrey hanno riferito che una donna di 20 anni con una nota allergia alle noci del Brasile ha subito una reazione simile a causa dell’esposizione allo sperma del suo ragazzo. Questa reazione si è verificata tre ore dopo aver mangiato tra le quattro e le cinque noci e nonostante avesse preso precauzioni come lavarsi i denti e pulirsi le unghie prima del sesso”. La donna ha sofferto di un “significativo prurito e gonfiore della vagina e della vulva e si è sentita svenire anche quando era seduta” dopo un rapporto sessuale non protetto. Inizialmente i medici hanno presunto che si trattasse di una grave reazione allergica alle noci provocata da un bacio o dal contatto pelle a pelle. Ma dopo che la coppia ha spiegato di aver preso tutte le precauzioni, i ricercatori hanno sospettato che le proteine della noce fossero finite nel sudore o nella saliva. Ma per essere certi, i medici hanno testato due campioni di sperma dell’uomo: uno prima e uno quattro ore dopo aver mangiato le noci del Brasile. Hanno quindi eseguito un test sulla ragazza, esponendola allo sperma per vedere se c’era una reazione. La sua pelle si è gonfiata confermando i sospetti dei ricercatori.
“Considerata la bassissima frequenza di casi, oggi sappiamo ancora molto poco sui fattori scatenanti dell’allergia che vengono trasferiti dalla digestione allo sperma e che quindi potenzialmente possono innescare una reazione allergica a causa di così pochi casi registrati”, dice Di Gioacchino. “Ad esempio, non sappiamo quante noci un uomo ha bisogno di mangiare – continua – per trasferire un allergene al suo seme e quanto tempo dura la sua presenza dopo aver mangiato. Infine, non è chiaro se reazioni simili possano verificarsi anche in altre allergie alimentari”. Quello che sappiamo invece è che l’allergia alle noccioline è molto più comune di quanto si pensi in Italia e in Europa in generale. “Secondo il Registro Europeo dell’anafilassi, che contiene i dati di bambini e adolescenti di dieci paesi europei, tra cui anche l’Italia, l’arachide è il primo alimento ad essere causa di reazioni allergiche severe nei bambini in età scolare, seguito dalla nocciola”, riferisce Di Gioacchino. “Nel nostro paese le nocciole sono il frutto a guscio più utilizzato nelle creme spalmabili di cioccolato, nelle merendine, nei dolciumi, nei gelati, nelle torte, nei biscotti, nei cereali per la colazione, oltre a essere spesso consumata al naturale. Presente nelle abitudini dietetiche dei bambini – continua – è l’alimento che più causa reazioni allergiche nella popolazione”. Le manifestazioni possono essere piuttosto variabili. “Possono essere lievi, con la comparsa di prurito o bruciore orale, o più severe ed è proprio nel bambino che esse possono essere potenzialmente pericolose per la vita”, dice l’esperto, il quale conclude che bisogna fare molta attenzione a intercettare in tempo i primi segnali di questa reazione allergica, già da piccoli, per evitare manifestazioni molto gravi in seguito.