Il teatro è il Mondiale in Qatar, ma è una storia che intreccia l’Australia, il Sudan, l’Egitto e un’amichevole senza grandi aspettative. È la storia del 18enne Garang Kuol. Garang nasce il 15 settembre 2004 all’interno di una struttura per rifugiati in Egitto. La sua famiglia è tra quelle migliaia che hanno deciso di abbandonare il Sudan dopo lo scoppio della guerra del Darfur nel 2003 (secondo le stime delle Nazioni Unite il conflitto ha fatto circa 300mila morti con oltre 2 milioni e mezzo di sfollati). In Egitto i Kuol – padre, madre e sette figli – rimangono un anno. Poi arriva l’Australia. Shepparton, nel Nuovo Galles, per essere preciso. In una zona famosa per essere uno dei più grandi frutteti del continente australe.
Mentre i genitori raccolgono pesche per vivere, Kuol scopre il calcio. È una passione forte, alimentata dalla nazionale dell’Australia di Tim Cahill, Mark Bresciano, Vincenzo Grella e, soprattutto, Harry Kewell, uno dei giocatori australiani più famosi e forti degli ultimi 20 anni. Ma l’amore di Kuol per il calcio non prende origine soltanto dalle emulazioni dei Socceroos. È proprio una questione di famiglia. Il fratello maggiore Alou, di tre anni più grande, è il primo ad attirare l’attenzione degli addetti ai lavori. Dopo aver diviso la sua settimana tra la cucina di un ristorante e i campi delle leghe locali, Alou è approdato nella massima serie australiana. Attualmente è allo Stoccarda, in Germania.
Ispirato anche dalle gesta del fratello, Garang cresce nel Goulburn Valley Suns, squadra semi-pro di Shepparton. Ha 15 anni ma fa già la differenza contro i più grandi d’età. La comunità fa la sua parte, supportando costantemente Kuol nel suo obiettivo: raggiungere la A-League. Un traguardo che arriva presto, prestissimo. È il 2021 quando i Central Coast Mariners lo notano e decidono di portarlo a Gosford, città del Nuovo Galles del Sud a 80 chilometri da Sydney. La squadra è la stessa del fratello Alou.
Un anno di Academy e poi l’approdo in massima serie nell’aprile 2022. Un mese da 9 partite e 4 gol. La prima di queste all’esordio assoluto contro il Wellington Phoenix. Inoltre tutte subentrando dalla panchina. Perché Kuol non ha ancora giocato una partita dal primo minuto. Questo però non impedisce al c.t Arnold di convocarlo in nazionale e di farlo esordire (il più giovane dai tempi di Kewell) nel derby vinto contro la Nuova Zelanda. Un mix di forza, controllo in velocità e tecnica di cui si è reso conto anche il Barcellona di Xavi.
Nel maggio scorso Kuol viene chiamato per l’All Star Game d’Oceania. Le star della A-League contro i blaugrana. Vince il Barça 3-2, ma a mezz’ora dalla fine esce l’ex nazionale scozzese Cummings ed entra lui. Il primo pallone è una progressione da centrocampo, ne salta tre, vince un rimpallo, tocco sotto sul portiere e fuori di pochissimo. Alla seconda palla coglie l’incrocio dei pali. È solo un’amichevole ma le antenne europee si sintonizzano lo stesso sull’Australia. Sono molte le squadre che si interessano a Kuol. Alla fine a spuntarla è il Newcastle, che lo avrà a disposizione dal primo gennaio 2023. Ma prima c’è un mondiale del Qatar da giocarsi. Per provare a stupire ancora e per cercare la prima maglia da titolare della sua carriera.