Il segretario generale della Cgil è un fiume in piena contro le scelte del governo Meloni. Le misure, dice a La Stampa, "delineano l'arretramento del nostro Paese". L'attacco a tutto campo: "Quando servirebbero fraternità e solidarietà cancellano il Reddito di cittadinanza e premiano gli evasori. Il messaggio è che i furbi sono quelli che evadono"
La definisce “sbagliata” perché “colpisce i più poveri e accresce la precarietà reintroducendo i voucher”. Insomma: “Non interviene sulla pandemia salariale e non aiuta chi ha bisogno di lavorare”. Non solo: “Premiano gli evasori”. Per questo, da parte sua, arriverà la proposta a Cisl e Uil: “Mobilitiamoci”. Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, è un fiume in piena contro le scelte del governo Meloni contenute nella Manovra. Le misure, dice a La Stampa, “delineano l’arretramento del nostro Paese”. L’attacco a tutto campo: “Quando servirebbero fraternità e solidarietà cancellano il Reddito di cittadinanza e premiano gli evasori. Il messaggio è che i furbi sono quelli che evadono”. Peggio: “Una cultura sbagliata, uno schiaffo in faccia a chi ha pagato le tasse”.
Oltretutto, ricorda, il governo aveva promesso che avrebbe ascoltato i sindacati. Ma così non è stato: “Avevamo proposto di detassare gli aumenti nei contratti nazionali e di assegnare loro attraverso la via legislativa un valore generale sancendo così un salario minimo e diritti normativi per tutte le forme di lavoro. Non c’è tratta di tutto ciò”. Secondo il leader della Cgil, in questo maniera “il Paese arretra” anche perché “non hanno dichiarato guerra agli evasori” e “siamo ancora ai condoni mascherati”. Nella legge di Bilancio è spuntato l’addio all’obbligo di accettare micro-pagamenti con strumenti elettronici ed è stato alzato a 5mila euro il tetto del contante: “Combattere l’evasione vuol dire tracciare tutti i pagamenti e non invece aumentare la circolazione del contante. Nell’era digitale si può fare. Manca la volontà politica”.
E, a sorpresa, c’è stato anche il ritorno dei voucher per il lavoro a chiamata: “Questo implica che in agricoltura, nel turismo e nei servizi, si sostituisce il lavoro contrattuale e garantito. Si aumenta la precarietà”, rimarca Landini. “Questi – attacca ancora – tornano indietro. Riportano le persone e il lavoro a essere una merce che può essere comprata e venduta”. La legge Fornero, continua, “è sempre lì uguale a prima” e nel frattempo il governo “non pensa alla pensione di garanzia per i giovani e per chi ha carriere discontinue e povere”. Le coperture? Il segretario della Cgil batte il solito tasto: “Tassare tutti gli extraprofitti e chiedere un contributo straordinario di solidarietà a chi ha fatto profitti in tutti i settori per contribuire al bene comune”.
Dopo l’intervista del leader sindacale, la Cgil è tornata a ribadire gli stessi concetti in una nota chiedendo un “confronto con tutte le forze politiche” e “modifiche sostanziali” a governo e a Parlamento, sottolineando che “valuteremo e proporremo a Cisl e Uil tutte le iniziative di mobilitazione necessarie”. Con la flat tax, sottolinea il sindacato, “aumenta l’iniquità del sistema fiscale” e la legge di Bilancio “non interviene strutturalmente sulla pandemia salariale che sta impoverendo tutte le persone che per vivere devono poter lavorare dignitosamente, riduce di fatto le risorse necessarie per sostenere la sanità, la scuola ed il trasporto pubblico”.