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Lombardia, Conte: “Se il Pd vuole sedersi al tavolo ci siamo. Majorino? Vicino a noi, ma prima i temi”. Lui: “Dal M5s buon approccio”

A poco più di due settimane dall'aut aut sul Lazio, il leader dei 5 stelle apre una breccia nelle trattative per le elezioni Regionali in Lombardia. I pentastellati sono pronti "a confrontarsi con le altre forze politiche e sociali", senza "compromessi al ribasso", dice. Un'apertura che dal canto suo il candidato democratico è veloce a cogliere: "Dal M5s viene un buon contributo sul piano dei contenuti e una giusta volontà di confrontarsi sui temi prima che sulle persone"

Una conferenza stampa insieme al gruppo lombardo del Movimento 5 stelle per illustrare la strategia per le prossime Regionali. E soprattutto, mandare segnali al Partito democratico. Giuseppe Conte, a poco più di due settimane dall’aut aut ai dem sul Lazio che ha portato allo strappo definitivo, si è presentato davanti ai giornalisti con i suoi e ha parlato delle condizioni per trattare la ricostruzione dell’alleanza al Nord. “Se il Pd vuole dimostrare di aver fatto tesoro di errori passati noi ci siamo, se si vuole sedere al tavolo di confronto, noi siamo disponibili, qui come altrove, ma dobbiamo farlo con criterio e metodo”. Frasi che è ancora presto interpretare, ma che evocano quella tiepida apertura che l’ex premier aveva lasciato intendere alla presentazione del libro di Goffredo Bettini per Paper First: “Se prevarrà la sua linea, sarà facile ritrovarsi”, aveva detto. Il Movimento 5 stelle ha preparato una “proposta seria e solida a misura dei cittadini della Lombardia”, ha dichiarato oggi. Ma ci ha anche tenuto a sottolineare che i pentastellati sono pronti “a confrontarsi con le altre forze politiche e sociali“, senza “compromessi al ribasso”. “Non intendiamo negoziare i nostri valori e principi. Il nostro atteggiamento non cambia”, ha detto. “Vengono prima i programmi e poi discuteremo i candidati che potranno esserne migliori interpreti.

Il problema è che i dem, dopo il caos e i dubbi sul caso Letizia Moratti, hanno deciso di lanciare la candidatura di Pierfrancesco Majorino. Che è anche uno dei pochi nomi sui quali i 5 stelle potrebbero aprire un dialogo: “È un candidato del Pd”, ha detto Conte rispondendo a una domanda dei giornalisti in sala, “non vogliamo discutere su “Majorino sì, Majorino no”. Me ne ha parlato molto bene una persona molto vicina ai temi che stanno a noi a cuore, quindi nulla da dire sulla persona, ma il M5s non accetta di discutere di candidati né vuole anticipare e accettare di decidere l’interprete migliore prima di aver definito qual è il programma migliore. Non siamo disponibili, con tutto il rispetto per le scelte fatte da altre forze politiche, ma non siamo la succursale di nessuno”. Quindi “nulla da dire sulla persona, ma il M5s non accetta di discutere di candidati decidendo l’interprete prima di aver definito qual è il programma migliore“. Insomma, “non siamo la succursale di nessuno né vogliamo bollinare scelte prese autonomamente da altri”. E ancora: “Il nostro atteggiamento non cambia, è sempre lo stesso, lineare e coerente: vengono prima i programmi, prima le priorità politiche e poi discuteremo sui candidati che potranno esserne i migliori interpreti”.

Un’apertura che dal canto suo il candidato democratico è veloce a cogliere. “Dal M5s viene un buon contributo sul piano dei contenuti e una giusta volontà di confrontarsi sui temi prima che sulle persone. Mi pare, sinceramente, un buon approccio“, dice. “Per quel che ci riguarda”, aggiunge, “sabato 3 dicembre presenteremo il cuore della nostra proposta per il futuro della Lombardia. Nel centrosinistra ci confronteremo sulle migliori strategie e scelte per dare alla Regione un governo diverso da quello palesemente inadeguato di Fontana”. Plaude alle parole di Conte anche l’ala sinistra della potenziale coalizione: “Un’ottima notizia. Spero che si colga questa occasione, Majorino è un ottimo candidato, ci sono margini per trovare convergenze di carattere programmatico”, dice il leader di Sinistra italiana Nicola Fratoianni a Metropolis su Repubblica tv. E il segretario regionale Paolo Matteucci conferma: “Siamo disponibili come Sinistra italiana a confrontarci nel merito con le proposte programmatiche presentate oggi dal M5s. Ci sembra che ci sia coerenza con quanto discusso insieme fino al luglio scorso. Importante l’apertura di Conte nell’apprezzamento della figura di Majorino, abbiamo sempre pensato che lui potesse essere un interlocutore riconosciuto anche dai M5s e crediamo che questo percorso di confronto possa produrre un allargamento della coalizione democratica e progressista nell’interesse di tutti i cittadini lombardi”.

In conferenza stampa, il leader 5 stelle ha anche parlato della candidata presidente sostenuta da Azione-Italia viva: “Non possiamo mischiare le squadre e magari correre dietro la candidatura di Letizia Moratti. A me non piace parlare di singole persone e singoli candidati”, ha detto. “Però è chiaro che non si battono le forze di centrodestra, di destra, con candidati di centrodestra. Rispetto tutti i candidati però è chiaro che noi abbiamo un’altra prospettiva politica abbracciamo un’altra visione. Vogliamo interpreti che sappiano partire convintamente da sensibilità ben riconosciute su temi che per noi sono qualificanti”. A proposito di sanità in Lombardia “alcuni mesi fa i consiglieri regionali del Movimento 5 stelle hanno detto con forza queste cose nella sede dove lavorano abitualmente per i cittadini, nel Consiglio regionale con il risultato che sono stati espulsi. E’ stata una ferita che ora è giunto il momento di rimarginare. La parola ultima spetta ai cittadini che decideranno se il Movimento 5 stelle, con le altre forze politiche con cui presenteremo questo progetto, meritano di essere espulsi, oppure se forse non meritano di essere rimandati a casa coloro che hanno decretato l’espulsione dall’aula e hanno la grande responsabilità della gestione della sanità della Lombardia. Ecco forse questo cartellino rosso è il caso di mostrarlo a chi ha gestito in maniera non efficace ed efficiente in regione la sanità, a tacer di altre questioni“.