Antichi siti archeologici si confrontano con il modernismo della capitale Mascate. Contraddizioni apparenti e profonde radici in un paese alla prova del turismo contemporaneo (ma senza sminuirsi)
Una meta affascinante, che unisce lo stile e l’eleganza dei paesi di tradizione araba a una tendenza sempre più orientata alla modernità. Lo dimostra la capitale Muscat, che guarda alle grandi città emiratine ma allo stesso tempo conserva paesaggi e accenni antichi. Ma l’Oman non è solo la sua capitale: affacciato tra il Golfo Persico e il Mar Arabico, le sue sono spiagge da cartolina che valgono la pena del viaggio.
Un viaggio in Oman che non può dirsi completo senza un soggiorno in strutture esclusive, come quelle di Bravo e Francorosso del gruppo Alpitour. Seaclub Fanar e Bravo Salalah Rotana mettono infatti a disposizione del visitatore un’accoglienza All Inclusive con eleganti camere vista mare o giardino, con uno staff di assistenza e animazione pronti ad accompagnare il cliente in ogni momento della vacanza e in ogni esperienza, come ad esempio quella irrinunciabile di vivere la magia di una notte in un campo tendato a cinque stelle nel deserto. E grazie ai collegamenti aerei diretti dall’Italia, ogni vacanza inizia all’insegna del comfort e relax, come è giusto che sia.
Mare e montagna in un solo colpo d’occhio, peraltro uno di quelli che non lasciano indifferenti. Salalah, tra le principali località turistiche dell’Oman, è conosciuta – tra i tanti motivi – per uno davvero originale: qui c’è una ricca produzione di banane. Il clima, tropicale ma allo stesso tempo mitigato dall’azione delle correnti oceaniche e con le ricche piogge monsoniche, favorisce infatti la nascita di un frutto che è solitamente ascrivibile alle zone caraibiche e del Sud America.
La regione di Dhofar è un susseguirsi di spiagge e oasi, di zone desertiche e rigogliose, che sembrano voler raccontare i due volti del paese. Salalah è spiagge, come quella di Al Mughsail dove insistono dei geyser marittimi detti blow holes (buchi soffianti), ma la vera curiosità è Rub Al-Khali, il deserto che secondo la tradizione ospiterebbe Ubar, la città perduta che ricorre molto spesso nelle narrazioni islamiche, dal Corano alle Mille e una notte.
E sapevi che il leggendario navigatore Sinbad è passato proprio da qui? La sua storia è raccontata ad Al Balid, un museo della navigazione e del nomadismo dove fantasia e verità si confondono.
Rimaniamo nella parte sud dell’Oman, per raggiungere l’interessante zona di Taqah. La città, in realtà un piccolo borgo immerso tra il mare e il deserto, fu visitata per la prima volta da un esploratore occidentale nel 1908, che ne descrisse le case in fango dei beduini, il bel paesaggio e soprattutto gli antichi reperti.
Qui, infatti, si trova un antico castello che forse in passato poteva avere sia funzioni difensive che di caravanserraglio, mentre poco lontano c’è la Moschea di Shaikh Al-Afeef, un sito religioso piuttosto frequentato in zona.
Allontanandosi dalla città di Taqah, ci si può avvicinare al Khor Rori, un grande estuario naturale intorno al quale, nell’antichità, sorsero importanti edifici monumentali. Addirittura, ne parla la letteratura greca, citandola come Moscha Limen o Abyssapolis, che corrisponde a una fonte dell’eterna giovinezza o a delle cascate immerse nel verde. Fondamentale è la visita alle rovine dell’antica città fortificata di Sumhuram, fondata nel III secolo a.C.
Mascate in italiano, Muscat in inglese, Masqat nella originale versione araba. Ci sono tanti modi per chiamare la capitale dell’Oman, bella città di antichissima origine dalla quale, già durante l’Impero Romano, partivano carichi di incenso destinato alle grandi corti del passato e alle famiglie nobili e potenti di Roma e della Grecia. Una traccia millenaria di contatti tra Oriente e Occidente, che ebbe numerosi protagonisti anche più avanti, come l’esploratore lusitano Vasco da Gama.
Oggi è un punto fondamentale da visitare nell’Oman settentrionale, dove antico e moderno si incontrano. Basti pensare alla Grande moschea del sultano Qaboos, un colossale luogo di culto capace di accogliere ventimila fedeli e aperta (tranne durante il Venerdì, giorno di preghiera) anche ai non musulmani, a patto di rispettare le regole di buon senso e di abbigliamento che la sacralità del luogo richiedono.
Come in tante città di paesi arabi, anche qui non manca la Corniche, un lungo viale vista mare dove fare lunghe passeggiate alla sera, in un clima sicuro e accogliente, magari per gustare una rinfrescante bevanda locale oppure visitare il Forte di Mutrah, dal quale si gode un panorama mozzafiato su tutta Masqat.
Dalla moderna Opera House allo spettacolo tutto naturale del parco Qurum, la città si è profondamente rinnovata negli ultimi venti anni e oggi è un luogo davvero molto piacevole da visitare, porta aperta di un paese pronto alle grandi sfide della contemporaneità.