La ministra tedesca degli Interni Nancy Faeser (Spd) ha intenzione di muovere nuovi passi contro il riciclaggio e ha proposto di introdurre un tetto ai pagamenti in contanti di 10mila euro. “Riduce il pericolo che i patrimoni criminali siano occultati” ha dichiarato alla Bild am Sonntag. Servirà a sradicare le strutture criminali e sottrarre loro conseguentemente guadagni illeciti. La notizia arriva mentre l’Italia va in direzione opposta: il governo Meloni nella legge di Bilancio prevede un aumento della soglia da 2mila a 5mila euro. La premier, giustificando la decisione, aveva citato proprio il caso della Germania ricordando che oggi nel Paese non c’è alcun limite.
La proposta di Feaser si muove in un solco che punta ad aumentare la trasparenza nelle procedure d’individuazione dei proprietari. Alla fine di ottobre la coalizione semaforo ha infatti già presentato una legge che vieta il pagamento di transazioni immobiliari con denaro liquido, che però non è ancora stata discussa in nessuno dei due rami del Parlamento, ed ha elevato per i notai gli obblighi di cautela nelle registrazioni.
Anche se la ministra ha aggiunto che “l’acquisto di gioielli od orologi per 30mila euro in contanti deve presto appartenere al passato”, per la maggior parte dei cittadini un tetto di 10mila euro ai pagamenti in banconote non costituirà una restrizione. Tuttavia in alcuni settori come la compravendita di auto usate potrebbe costringere ad un cambiamento di una prassi di lunga durata. Il Ministro delle Finanze bavarese Albert Füracker è perciò contrario, e lo considera sproporzionato. “L’obbligo ad un pagamento elettronico non porta automaticamente a minor delinquenza” ha dichiarato alla Ard, “è dimostrato dalla criminalità informatica che riesce del tutto senza contante”.
La Financial Action Task Force (Fatf), l’organismo internazionale dell’Oecd contro il riciclaggio ed il finanziamento di movimenti terroristici, cui aderiscono oltre 200 Paesi, nel giugno di quest’anno ha lodato i progressi fatti in Germania nell’ultimo quinquennio. Lo ha ribadito nel suo rapporto di valutazione di agosto, ma ha però anche lamentato che le riforme non sono ancora abbastanza efficaci, lasciandola a metà classifica. Deficit nel coordinamento tra Stato Federale e Länder, ed insufficiente controllo delle transazioni informali in contanti fondate sull’onore, con le regole della Hawala, sono aree in cui è soprattutto necessario intervenire.
La Fatf ha apprezzato il rafforzamento dell’unità speciale antiriciclaggio tedesca Fiu, ma ha sottolineato che anche se la Germania agisce con decisione nella segnalazione dei casi sospetti, il numero totale di prosecuzioni penali è inferiore a quanto ci si potrebbe aspettare. Non fa giustizia al profilo di rischio della Germania, sottolinea alla quarta pagina il rapporto, un Paese con una rete economica globale orientata all’esportazione, aggiunge due pagine dopo.
Il Ministro delle Finanze Christian Lindner (FDP) ha accolto le critiche, ammettendo che “nella criminalità finanziaria in Germania ci occupiamo molto dei pesci piccoli, ma i grossi ci sgusciano via”. Ed alla fine di agosto ha gettato le basi per una nuova Agenzia federale criminale finanziaria in cui, come ha indicato il portavoce di politica finanziaria del gruppo parlamentare della Fdp Markus Herbrand alla Ard, “scorrano tutti i fili, e le risultanze delle indagini ed altre conoscenze siano riunite”. È però un progetto di lungo termine che deve superare le critiche dei Länder.
La Commissione Europea aveva d’altronde già presentato nel 2021 un piano per la lotta al riciclaggio, indicando la necessità di un tetto in tutte la Ue alle transazioni in contanti ed in criptovalute e di una nuova autorità di controllo centrale.