A un passo dalla storia: un risultato positivo col Canada e si metterà la firma sul passaggio di un girone impossibile, eguagliando la squadra che nell'86 arrivò agli ottavi
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Che grande Marocco quello che batte il Belgio per 2 a 0 a Doha nella seconda gara del girone. Di un girone impossibile con vicecampioni del mondo e con la miglior squadra d’Europa secondo il ranking Fifa, in cui la squadra di Regragui avrebbe dovuto essere vittima sacrificale insieme al Canada. E invece… E invece il Marocco è una grande squadra: solida, smaliziata e con individualità importanti. Lo aveva già dimostrato con la Croazia, e che il Marocco preoccupi lo dimostrano anche le contromisure decise da Martinez: Amrabat viene seguito a vista in mezzo al campo, individuato evidentemente come cuore del gioco dei leoni dell’Atlante. Il Belgio tiene il pallino del gioco all’inizio, e non potrebbe essere altrimenti con Hazard, De Bruyne e Meunier, ma la squadra di Regragui è ben solida e nelle azioni di rimessa è pericolosa, come quando Zyech ci prova con un bel sinistro da fuori.
E ha un’altra occasione nitida il Marocco quando Hakimi viene lanciato verso l’area di rigore: è la sua condizione ideale e infatti brucia gli avversari ma il suo destro è solo potente e non preciso. Insomma: è un Marocco che contro una squadra piena di talenti, peraltro di una generazione cresciuta insieme e quindi con meccanismi ben oliati, se la gioca perfettamente alla pari. Esplode lo stadio quando Zyech segna a fine primo tempo portando il Marocco in vantaggio con una punizione velenosissima, ma c’è Saiss in fuorigioco millimetrico e l’arbitro, dopo consulto Var, annulla. Un vantaggio che il Marocco avrebbe meritato: la squadra di Regragui è ordinata, solida e matura e pur essendo capitata in un girone con la finalista e una delle semifinaliste dello scorso mondiale non demerita affatto. Ha talento da vendere sulle fasce, tra Hakimi, Zyech e Mazraoui, e forse con qualche elemento di maggior tecnica in mezzo al campo rispetto a Ounhai e Amallah il Marocco sarebbe una formazione di prim’ordine.
E cresce il Marocco nel secondo tempo mettendo in forte difficoltà il Belgio, che attualmente è la squadra al secondo posto del ranking Fifa: Boufal al 56esimo entra in area e di destro sfiora il palo, poi è il centravanti En Nesyri a sprecare con uno stop discutibile. Per venti minuti il Belgio praticamente non è in campo, completamente in balia del Marocco, fin quando Martinez manda dentro Tielemans e Mertens: quest’ultimo dopo poco impegna Munir con un bel destro da fuori. Ma c’è troppo Marocco per il Belgio: e Sabiri al 75esimo fa una furbata su punizione defilata dalla sinistra, tirando teso sul primo palo con Courtois che però la lascia passare in maniera abbastanza complice. Per riprenderla il Belgio manda dentro praticamente tutta l’argenteria: Lukaku, De Ketelaere, Trossard, ma il Marocco dimostra ancora una volta grande maturità non giocando col cronometro buttando via la palla, ma gestendo e ragionando. E allora è meritatissimo il gol di Aboukhlal quando Zyech si porta a spasso tutta la difesa del Belgio al 93esimo. Ora il Marocco può sognare: un risultato positivo col Canada e si metterà la firma sul passaggio di un girone impossibile, eguagliando la squadra che nell’86 arrivò agli ottavi…e all’epoca Zyech, Mazraoui, Hakimi e Amrabat non c’erano.