Le proteste contro la politica sanitaria di Pechino deflagrano in tutto il Paese, ma l'esecutivo conferma la strategia voluta da Xi. Nel fine settimana manifestanti in piazza anche a Shanghai, dove diverse persone sono state arrestate. Tra loro anche un giornalista dell'emittente britannica. Nello Xinjiang però le autorità hanno deciso di allentare alcune restrizioni: rabbia e proteste sono state provocate da un incendio mortale nel capoluogo, Urumqi, legato secondo la popolazione alle rigide misure di contenimento del virus
Dissenso deflagrato in varie parti del Paese, proteste in strada da Shanghai e Pechino, e scontri con la polizia. Ma il governo continua a sostenere che la “lotta contro il Covid-19 avrà successo”. In Cina cresce l’insofferenza per le capillari restrizioni volute da Xi Jinping per scongiurare una nuova fase di contagi, ma il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Zhao Lijian, alla luce delle manifestazioni, ribadisce la linea: “Crediamo che con la guida del Partito comunista cinese e il sostegno del popolo cinese, la nostra lotta contro il Covid-19 avrà successo”, ha detto durante una conferenza stampa rispondendo a una domanda sulle manifestazioni. Intanto a Shanghai, dove i manifestanti si sono riuniti durante il fine settimana per manifestare contro la rigida politica ‘zero Covid’ applicata da quasi tre anni, ma anche per chiedere maggiori libertà politiche, gli agenti hanno riferito ufficialmente di avere arrestato due persone, tra le quali il giornalista della Bbc Ed Lawrence, impegnato nella cronaca delle proteste. In realtà la polizia, interrogata più volte, non ha ancora risposto sul numero di fermi durante il fine settimana. Simbolo delle manifestazioni sono diventati i fogli bianchi che i cinesi sollevano verso l’alto. Rappresentano “tutto quello che vogliamo ma non possiamo dire”, ha spiegato a Reuters un giovane che ha sfilato per le strade di Shanghai. Un simbolo che peraltro permette loro di aggirare la censura o l’arresto.
Intanto il governo, nel continuare a difendere la sua strategia sanitaria “Zero Covid”, ha accusato le “forze con secondi fini” di collegare l’incendio mortale divampato la scorsa settimana a Urumqi, il capoluogo dello Xinjiang, alle rigide misure per contrastare il virus, fattore chiave delle proteste a livello nazionale negli ultimi giorni. “Sui social media ci sono forze con ulteriori motivi che collegano questo incendio alla risposta locale al Covid-19“, ha detto Zhao Lijian. I post online sui social media in mandarino ed esteri hanno invece rimarcato che i lockdown anti-Covid a Urumqi hanno ostacolato i soccorsi in risposta all’incendio di giovedì notte in una palazzina. Visto però il livello crescente di tensione nella popolazione e la rabbia a seguito del rogo, la regione ha allentato alcune restrizioni anti-Covid, in particolare proprio nella capitale. Alcune attività commerciali essenziali in aree “a basso rischio” possono ora richiedere di riprendere la loro attività al 50%, mentre i trasporti pubblici e i voli inizieranno a “riprendere in modo ordinato”.
Arrestato giornalista Bbc – Tra le persone finite in manette c’è anche il reporter della Bbc Ed Lawrence, perché, ha precisato Zhao Lijian, “non si è identificato come giornalista”. Interrogato dai giornalisti sul motivo dei due arresti ufficiali di ieri, un agente di polizia ha dichiarato che una delle due persone “non aveva obbedito alle nostre disposizioni“, rimandando alle autorità locali per maggiori dettagli. Gli agenti hanno anche rimosso altre persone presenti sulla scena e ordinato loro di cancellare immagini dai loro telefoni pena l’arresto. “La Bbc è molto preoccupata per il trattamento del nostro giornalista Ed Lawrence, che è stato arrestato e ammanettato mentre copriva le proteste a Shanghai“, ha detto un portavoce del gruppo in una dichiarazione. Il reporter ha affermato di essere “stato picchiato e colpito dalla polizia” mentre lavorava come giornalista accreditato nel Paese. L’emittente britannica ha dichiarato di non ha avuto “nessuna spiegazione ufficiale o scuse da parte delle autorità cinesi, al di là di un’affermazione da parte di funzionari, che successivamente lo hanno rilasciato, che lo avevano arrestato per il suo bene nel caso avesse preso il Covid tra la folla”. Sul caso è intervenuto anche il governo britannico, che ha definito le azioni della polizia cinese “inaccettabili” e “preoccupanti”. “Qualunque cosa accada, la libertà di stampa dovrebbe essere sacrosanta”, ha detto Grant Shapps, ministro per le imprese, l’energia e la strategia industriale. Anche James Cleverly, titolare degli Esteri, ha definito “profondamente inquietante” l’arresto di Lawrence, aggiungendo che “i giornalisti devono poter svolgere il proprio lavoro senza intimidazioni”.