E se Elisabetta II fosse deceduta a causa di un tumore al midollo osseo? A quasi tre mesi dalla morte della leggendaria Sovrana, riprendono quota le ipotesi sulla vera causa della sua scomparsa che sarebbe ben diversa da quel “decesso naturale per vecchiaia” contenuto nel comunicato ufficiale diramato l’8 settembre scorso. Da mesi ormai si rincorrono voci e indiscrezioni di ogni genere, complici i rumors di palazzo cui si sono aggiunte anche dichiarazioni pubbliche come quelle del biografo reale Andrew Morton, il quale disse apertamente che la Regina stava male e che la notizia era stata nascosta ai sudditi.
Ad aggiungere altre notizie, questa volta più dettagliate, è Gyles Brandreth, ex deputato conservatore, molto vicino alla Royal Family nonché autore del libro Elizabeth: An Intimate Portrait, in uscita l’8 dicembre prossimo. Mancano insomma appena dieci giorni all’ennesimo “libro bomba” che rischia di scuotere Buckingham Palace e i Windsor tutti e le anticipazioni rilasciate dal Daily Mail sono piuttosto pesanti. Brandreth trasforma i sospetti in notizie, scrivendo esplicitamente che The Quenn soffrisse di un cancro al midollo osseo. “Un mieloma che spiegherebbe la sua stanchezza degli ultimi tempi e soprattutto i suoi ‘problemi motori’. Il sintomo più comune del mieloma è il dolore alle ossa, soprattutto nella zona lombare e nel bacino, e questa patologia colpisce soprattutto gli anziani”, rivela nel suo libro Brandreth. Ecco dunque spiegate le improvvise assenze dagli eventi pubblici e la crescente difficoltà a camminare (ad un certo punto, prima del Giubileo di Platino, si disse persino che era stato necessario ricorrere ad una sedia a rotelle per trasportare la Sovrana). “Per un tumore del genere non c’è cura. L’unico modo è cercare di allungare l’esistenza fino a due o tre anni, con medicine che permettano di regolare il sistema immunitario e prevenire il peggioramento delle condizioni delle ossa, nonché per alleviare il dolore”, aggiunge l’ex deputato. Che prova poi a spiegare i lividi alle mani, più che evidenti, notati da tutti nelle foto scattate due giorni prima della sua morte durante l’incontro con la neopremier britannica Liz Truss. “Probabilmente per le iniezioni delle medicine per rallentare gli effetti del mieloma. La regina sapeva che i suoi giorni erano contati, ma ha voluto viverli a pieno fino all’ultimo sostenuta dalla fede in Dio”, scrive nel libro.
Nel quale trovano spazio molti retroscena inediti, tra cui quelli sul figlio Andrea di York, travolto dallo scandalo Epstein. Un rapporto che definire ambivalente è poco. “Elisabetta non ebbe esitazioni a strappargli i titoli militari perché era una realista e aveva capito che lo scandalo era troppo grande per la Royal Family”, scrive nel suo volume Brandreth, secondo cui la Regina avrebbe risposto con un perplesso “intriguing” (“intrigante” o “interessante”) al resoconto del figlio sul suo rapporto con il milionario accusato di traffico sessuale di minori. L’ex deputato sottolinea anche come Elisabetta II sia in ogni caso stata al suo fianco e abbia sempre avuto fiducia in lui. Ecco spiegato perché non solo si acconsentì a farsi fotografare con Andrea a Windsor ma addirittura si fece accompagnare sottobraccio da lui a Westminster Abbey per la messa in memoria di Filippo mesi fa, ben sapendo di avere gli occhi del mondo puntati addosso.