Venticinque le persone coinvolte, persino un bambino di 9 anni. I militari hanno scoperto che alla base della lite c'era la confessione della 22enne al suo compagno
A Biancavilla, nel catanese, si è scatenata una maxi rissa tra parenti, dopo che una ragazza di 22 anni ha confessato al suo fidanzato di aver subito molestie da parte di suo zio quand’era piccola. La ragazza, secondo quanto riferito, aveva dodici anni quando è stata vittima delle violenze dello zio. Secondo le prime ricostruzioni dei carabinieri, il fidanzato della 22enne – dopo aver ascoltato il racconto della sua compagna – ha raggiunto l’abitazione dello zio e lo ha picchiato. Ma non è finita lì. Lo zio della ventiduenne, a seguito dell’aggressione, ha organizzato una vera e propria spedizione punitiva, coinvolgendo altri familiari, armati di mazze da baseball e bastoni, per raggiungere l’abitazione dell’aggressore, nei pressi dell’ospedale di Biancavilla. Le persone coinvolte nella rissa sono state venticinque: tra di loro anche un bambino di nove anni. I minori coinvolti, in totale, sono stati tre e gli impianti di sorveglianza hanno immortalato il loro impegno attivo nel corso della rissa.
A chiedere l’intervento dei militari, preoccupati dalla presenza di mazze e bastoni, sono stati gli addetti alla vigilanza del pronto soccorso. Quando i militari sono intervenuti sul posto, alcune delle persone coinvolte erano già ferite. Inoltre, i carabinieri hanno constatato che molte delle auto parcheggiate nei pressi dell’ospedale erano state danneggiate. I carabinieri – dopo aver fermato la rissa – hanno interrogato alcuni dei partecipanti, per scoprire i motivi che hanno fatto scoppiare la lite. Inizialmente nessuno voleva parlare. Poi, grazie all’insistenza dei militari, si è scoperto che le persone coinvolte facevano parte dello stesso gruppo familiare e che alla base della rissa c’era la rivelazione della 22enne al suo compagno.
I militari hanno denunciato sedici persone, di cui tre minorenni, per rissa aggravata, lesioni personali, minacce gravi e danneggiamento. Alcuni partecipanti alla rissa hanno sporto formale denuncia querela nei confronti dei rivali, per evitare la denuncia dei carabinieri, ma non è servito.