Nel corso di questi nove mesi di guerra, ai vertici del potere russo, fino all’entourage di Vladimir Putin, si è discusso concretamente anche della possibilità di utilizzare la bomba atomica in Ucraina. La rivelazione emerge dalle pagine del settimanale Newsweek che è entrato in possesso di una serie di email attribuite a una talpa del Fsb, i servizi segreti russi, dalle quali emerge che alti dirigenti di Mosca si sono scontrati sulla possibilità o meno di ricorrere all’arma nucleare per vincere la guerra.
La talpa in questione viene soprannominata Il vento del cambiamento e, secondo il racconto, ha inviato le mail all’attivista russo per i diritti umani Vladimir Osechkin, che gestisce il sito anti corruzione Gulagu.ru. La comunicazione tra i due è iniziata il 4 marzo scorso, a pochi giorni dall’invasione dell’Ucraina da parte dell’esercito del Cremlino. Da quel giorno, l’invio di informazioni è stato costante e hanno svelato la rabbia e il malcontento intorno alla figura di Putin per la decisione di scatenare il conflitto. I messaggi più recenti, risalenti a novembre, evocano una “guerra civile” tra gli alleati più vicini a Putin, secondo Newsweek.
Ma è una mail del 17 marzo a far crescere il timore per una possibile guerra nucleare. Nel testo, la talpa auspica, nonostante il conflitto sia andato “in qualche modo oltre la logica e il senso comune”, che “questa follia totale non sia commessa”, riferendosi all’uso dell’atomica. In questa e in altre email tra marzo e aprile la fonte esprime comunque dubbi sulla fattibilità di un attacco nucleare perché non crede che la catena di comando eseguirebbe tutti gli ordini e gli effetti potrebbero colpire anche la Russia, ad esempio nel caso in cui l’ordigno venisse intercettato in territorio russo o non colpisse il bersaglio voluto. Senza contare che l’utilizzo dell’arma atomica “dimostrerebbe una debolezza militare”, “non farebbe ottenere nulla” e “provocherebbe conseguenze tali che non ha nemmeno senso considerarle”. La talpa accusa inoltre Putin di carenza di strategia e punta il dito contro di lui per i rovesci russi in Ucraina in quel periodo. E lamenta il fatto che “nessuno lo ferma”, anzi il suo entourage “lo asseconda”: “Dovreste vedere come persino i nostri (nell’Fsb, ndr) sono servili”.