Un’altra apertura, nel giorno in cui la manovra economica arriva alla Camera. Matteo Renzi sceglie Libero, il principale quotidiano di centrodestra, per inviare messaggi a Giorgia Meloni. “Siamo pronti a lavorare assieme al centrodestra. Non saremo la stampella del governo, ma scendere in piazza non serve. Su reddito di cittadinanza, giustizia ed elezione diretta del premier possiamo collaborare”, dice il leader d’Italia viva. “Io – continua Renzi – non credo nella protesta, ma nella proposta. Il Pd e i Cinque Stelle andranno in piazza a difendere il reddito di cittadinanza, mentre noi del terzo polo abbiamo presentato una contromanovra che difende ii tavolo e i conti pubblici. Carlo Calenda, con una delegazione di Azione e Italia Viva, la illustrerà a Giorgia Meloni: nessun inciucio, ma noi siamo all’opposizione del governo e non del Paese. Proviamo a dare una mano, mi sembra che la presidente ne abbia bisogno”.
Martedì infatti Calenda sarà ricevuto a Palazzo Chigi da Meloni. “Proporremo il Family Act, le misure per le imprese”, aveva detto Renzi nei giorni scorsi, negando che l’incontro tra la premier e il leader di Azione potesse rappresentare l’inaugurazione formale di un asse col centrodestra. “Io sono quello che i governi li fa cadere. Io non faccio inciuci. Ma so che nel 2024 alle Europee questo governo rischierà di andare a casa, lì saremo pronti. Nel 2024 siamo primo partito, scommettiamo?”, aveva detto il leader d’Italia viva. Concetto ribadito anche nell’intervista a Libero: “Il nostro orizzonte sono le elezioni europee del 2024: puntiamo ad andare ben oltre la doppia cifra e a parlare sia ai liberali che non vogliono morire sovranisti, in compagnia di Orban e Le Pen, sia ai riformisti che non vogliono morire populisti. II nostro modello è quello di Renew Europe. Quanto al Pd, è m una crisi da cui difficilmente si riprenderà: può ringraziare le scelte masochiste di Letta e dei suoi capi corrente”.