“Ci sono alte probabilità che il corpo recuperato sia quello di Saman Abbas“. Gli inquirenti sembrano piuttosto sicuri che il cadavere trovato sotto tre metri di terra a Novellara, in provincia di Reggio Emilia sia quello della 18enne pakistana, scomparsa a maggio del 2021, dopo aver rifiutato un matrimonio combinato. Per la conferma definitiva si dovranno attendere i risultati delle analisi. Le operazioni, effettuate dai carabinieri del Ris di Parma e da un team di patologi forensi, sono state particolarmente delicate e sono andate avanti per una settimana. I resti trovati nella cascina abbandonata sono stati predisposti per essere trasferiti e, nella serata del 27 novembre, sono stati inviati all’Istituto di Medicina Legale di Milano, dove verranno analizzati da un pool di esperti, guidato da Cristina Cattaneo e Dominic Salsarola.
La zona del capannone abbandonato, dove sono stati recuperati i resti, si trova poco distante dall’abitazione della famiglia Abbas. Per l’omicidio sono già a processo cinque parenti: i due genitori, uno zio e due cugini, con udienza fissata a febbraio. Il padre della 18enne, Shabbar Abbas, di recente è stato arrestato in Pakistan, mentre la madre, Nazia Shaheen, sembra sparita nel nulla. Lo zio Danish Hasnain, l’uomo che ha indicato agli investigatori il casolare dove è stato ritrovato il cadavere, e i cugini Ikram Ijaz e Nomanhulaq Nomanhulaq sono in carcere in Italia.
In attesa di confermare l’identità del corpo recuperato a Novellara, proseguono le indagini degli inquirenti: l’ipotesi è che possano esserci altri complici ad aver aiutato la famiglia a commettere il femminicidio e a occultare il cadavere. La procura di Reggio Emilia ha aperto un nuovo fascicolo di indagine, al momento a carico di ignoti. Oltre a quelli dell’autopsia, gli investigatori attendono dal Ris i risultati di alcuni reperti individuati al casolare: un mozzicone di sigaretta, pezzi di tessuto e due bottiglie.