Cultura

Deledda a New York. Storie di una scrittrice che ha lottato per dissolvere le restrizioni alle donne

di Ilaria Muggianu Scano

Per una mera questione di tempismi sforati e di sliding doors, Grazia Deledda non è tra le iconiche serigrafie di Andy Warhol, ma è stata solo una questione di tempo: Deledda, nei prossimi giorni, sarà al centro della scena culturale di New York. Si solleva ulteriormente l’asticella del lungimirante piano delle celebrazioni legate al centocinquantesimo anno dalla nascita della scrittrice.

I tempi sono maturi per porre a confronto due mondi culturali, quello americano e quello italiano, interessati a percepire affinità e risorse nella differenza e pluralità culturale. L’evento è di portata eccezionale per il mondo culturale non solo sardo, dal momento che le parole del confronto passano attraverso la figura dell’unica donna italiana Premio Nobel per la Letteratura. Nasce da quest’ambizione il ciclo di eventi “Liberty meets Italian Grace. Conversation around the timeless work of Grazia Deledda” che dal 30 novembre al 2 dicembre prossimi proietteranno la scrittrice di Nuoro al centro del mondo.

Tanti gli appuntamenti previsti per offrire una dimensione a tutto tondo di Deledda ospite nella New York University e protagonista della scena culturale della Grande Mela, grazie al lavoro sinergico del Comitato Istituzionale composto da Provincia e Comune di Nuoro, il MAN, UniNuoro e Fondazione Banco di Sardegna e guidato dalla direzione artistica di Anthony Muroni, NYU Casa Italiana Zerilli Marimò e l’Istituto Italiano di Cultura e con il patrocinio del Consolato Generale di New York. Presenti le Università di Cagliari e Sassari e i maggiori esperti deleddisti europei e americani coordinati dal meticoloso lavoro della produttrice creativa Valeria Orani, che da decenni si occupa di mettere in relazione il mercato americano con la cultura italiana contemporanea.

“I seminari di New York sono particolarmente importanti per presentare la figura e l’opera di Deledda alla sensibilità culturale nord americana” auspica Costantino Tidu, amministratore straordinario della Provincia di Nuoro. Per Anthony Muroni: “È particolarmente importante che la città di New York, con la sua storia di libertà, difesa dei diritti civili e attenzione al ruolo della donna nella società partecipi a questo omaggio a un’autrice che ha lottato per dissolvere le restrizioni alle donne e si è incamminata prima di chiunque altra sulla strada dell’autodeterminazione, come esprime nel delineare le protagoniste dei suoi romanzi”.

Ruolo centrale ricoprirà anche la scuola e La Nuova Sardegna, nell’impegno di divulgazione della poetica deleddiana anche in un momento di eccezionale difficoltà comunicativa, come quello pandemico, in cui gli studenti hanno potuto dialogare tra loro e con il mondo attraverso le pagine del giornale. Saranno segnalati attraverso un premio i nomi di quattro giovani studenti che attraverso scuola, giornale e Grazia sono riusciti a dare esempio di prodigiosa resilienza. Tutto si svolgerà in seno all’atteso evento in collaborazione con Alexa, durante la presentazione della skill “Parole di Grazia”. Sarà un toccante momento in cui gli studenti delle scuole superiori americane di italiano si confronteranno con l’autrice italiana più importante di ogni tempo e interagiranno con l’assistente vocale Alexa.

Dal viaggio didattico alla descrizione della portata sociale dell’avventura umana e letteraria di Grazia Deledda contribuirà anche la presentazione del film Grazia Deledda Revolutionary di Cecilia Mangini, prima documentarista italiana e pioniera del cinema del reale. L’iniziativa si svolgerà a pochi giorni dall’anniversario del conferimento del Premio Nobel, il 10 dicembre 1927, il giorno in cui Deledda e un popolo intero entrano a far parte della storia, ad ampie falcate e dall’ingresso d’onore.

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