Ex leghisti delusi da Salvini e fuoriusciti da Forza Italia. Erano soprattutto loro a notarsi domenica al Palazzo delle Stelline di Milano, mentre la ex vicepresidente della Lombardia Letizia Moratti, dopo essere stata lanciata dalla coppia Renzi-Calenda, presentava il simbolo della lista civica che la sosterrà nella sfida ad Attilio Fontana e Pierfrancesco Majorino. L’elenco dei candidati non è ancora stato stilato, ma di certo conterrà i nomi di molti dei presenti e, dunque, guarderà soprattutto a destra. Così chi, come la deputata e segretaria del Pd di Milano Silvia Roggiani, si è battuto all’interno del partito per non appoggiare la Moratti, ora ha ora gioco facile nel dire: “Ma quali moderati e centristi, ma quale discontinuità. Moratti svela il suo vero volto. Noi saremo contro entrambe le destre, sia quella di Fontana, sia quella di Moratti”.

All’inaugurazione della campagna elettorale era presente, tra gli ex leghisti, Davide Boni, presidente del consiglio regionale lombardo in epoca formigoniana, prima di dimettersi nel 2012 dopo che il suo nome era stato iscritto nel registro degli indagati per un presunto giro di tangenti per favorire la realizzazione di centri commerciali, vicenda da cui uscirà pulito quattro anni più tardi. Come nel 2019 è uscito con un’assoluzione, e qualche capo di imputazione prescritto, dalla vicenda delle “spese pazze” al Pirellone. Nel frattempo Boni è diventato segretario della Lega in provincia di Milano, prima di essere sfiduciato nel 2017 ed entrare l’anno successivo nel Grande Nord, la formazione federalista di cui ora è coordinatore lombardo e che tra i suoi fondatori annovera l’ex deputato leghista e imprenditore alberghiero Alberto Bernardelli, anche lui tra i nomi che entreranno nella lista “Letizia Moratti Presidente”. Grande Nord, per inciso, alle ultime elezioni comunali di Milano ha sostenuto la candidatura a sindaco di Gianluigi Paragone incassando appena una manciata di voti.

Proviene dal mondo leghista anche Marco Tizzoni, capogruppo al Pirellone della lista Maroni nella passata consiliatura, tra i sostenitori di una mozione approvata dalla maggioranza contro le sanzioni alla Russia e a favore dell’annessione della Crimea. A Tizzoni si deve il deposito di un esposto in cui adombrava il sospetto che l’associazione Maroni Presidente fosse servita come “soggetto occulto di intermediazione finanziaria in favore della Lega”, esposto che tre anni fa ha portato la procura di Genova, nell’ambito dell’inchiesta sui 49 milioni della Lega, a indagare anche sull’assessore regionale Stefano Bruno Galli, che dell’associazione era il presidente.

Era nella lista Maroni anche Luca Ferrazzi, in precedenza assessore regionale con Formigoni in quota Alleanza nazionale. Tra gli ex leghisti anche Christian Borromini, ex segretario della Lega di Sondrio, e Monica Rizzi, ex bossiana ed ex assessora regionale allo Sport. Non si candiderà, ma non farà mancare il suo sostegno alla Moratti, Gianni Fava, ex assessore regionale all’Agricoltura e bossiano doc, l’ultimo a sfidare Salvini in un congresso, quello del 2017.

Ci sarà invece Valentina Aprea, appena fuoriuscita da Forza Italia dopo quasi trent’anni in polemica per la mancata nomina a sottosegretario all’Istruzione nel governo Meloni. Era in Forza Italia, prima di confluire in Scelta Civica, anche Mario Mauro, ciellino doc che in passato ha ricoperto le cariche di vicepresidente del Parlamento europeo e ministro delle Difesa del governo Letta. Tra chi potrebbe presto unirsi alla compagine guidata dalla Moratti, anche l’ex deputato azzurro Andrea Mandelli, non rieletto alle ultime elezioni. Capolista a Milano sarà Manfredi Palmeri, presidente del consiglio comunale del capoluogo ai tempi di Moratti sindaca, poi uscito dal partito per partecipare ai primi tentativi di Terzo Polo e oggi consigliere regionale di Lombardia Migliore, gruppo che ha dato il nome all’associazione su cui poggiano le fondamenta della lista civica presentata domenica.

Presente al Palazzo delle Stelline, e quindi tra i possibili candidati, anche l’attuale consigliere regionale Roberto Cenci, uscito appena pochi giorni fa dal M5s. Sarà con ogni probabilità in lista Tiziano Mariani, membro dello staff della Moratti in Regione e sempre al suo fianco negli ultimi tempi, oltre che imprenditore, editore di Radio Lombardia e consigliere comunale di Seregno, dove da mesi si batte contro la fusione tra le multiutility A2a e Aeb. Fusione che, come raccontato da ilfattoquotidiano.it, è stata bocciata dal Consiglio di Stato con una sentenza rimasta sinora inascoltata.

Non si candiderà, ma è stato arruolato nel comitato dei garanti, Alfredo Robledo, in passato procuratore aggiunto a Milano fino allo scontro con il procuratore capo Edmondo Bruti Liberati e oggi presidente del gruppo Sangalli di Monza, attivo nel settore dei servizi ambientali e della raccolta rifiuti. Un ruolo, quello di Robledo, che ha spinto Gabriele Albertini a rifiutare la sua presenza al fianco della Moratti, visto che tra l’ex sindaco di Milano e l’ex magistrato vanno avanti scontri giudiziari dai tempi della giunta Albertini per le questioni degli emendamenti in bianco, delle quote della società autostradale Serravalle e dei contratti derivati sottoscritti dal Comune.

Oltre alla lista civica “Letizia Moratti presidente”, a sostegno dell’ex vicepresidente regionale ci sarà almeno un’altra lista, in rappresentanza dell’alleanza tra Azione, Italia Viva e altre componenti civiche, tra cui quella rappresentata da Elisabetta Strada, fino a settimana scorsa consigliera regionale di centrosinistra per i Lombardi Civici Europeisti. Come lei ha deciso di entrare nella coalizione pro Moratti anche Gianmarco Senna, amico di lunga data di Salvini, fino a pochi giorni fa consigliere regionale della Lega e oggi neoacquisto di Italia Viva. Tra i nomi papabili per questa lista, anche Alessandro Mattinzoli, ex assessore assessore regionale di Forza Italia.

@gigi_gno

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