Le dimissioni erano ormai nell'aria da tempo, nonostante la smentita di Maranello prima del Gp di Abu Dhabi. Inizia il processo per identificare il successore: finora è trapelato il nome di Frederic Vasseur
La notizia, nell’aria da qualche settimana, adesso è ufficiale: Mattia Binotto dice addio alla Ferrari, che in una nota annuncia “di aver accettato le dimissioni” dell’ingegnere, “che il 31 dicembre lascerà il suo ruolo di Team Principal” della scuderia di Formula 1. “Lascio l’azienda che amo, una decisione difficile ma giusta”, ha dichiarato Binotto. Inizia il processo per identificare il suo successore a Maranello: finora è trapelato il nome di Frederic Vasseur, ingegnere francese che finora ha gestito l’Alfa Romeo Sauber. Ma il Cavallino aveva smentito seccamente quelle voci, seppur confermate oggi con l’addio ufficiale di Binotto. La notizia arriva in un giorno particolare per la galassia Agnelli, proprio all’indomani delle dimissioni del presidente della Juventus Andrea Agnelli e dell’intero consiglio di amministrazione. Seppure nel caso della Ferrari e di Binotto non ci siano di mezzo inchieste, la gestione dell’addio del Team Principal resta comunque un caso inedito: mai infatti una società del gruppo guidato da John Elkann era stato oggetto di una tale fuga di notizie, prima smentite e poi lasciate cadere nel vuoto in attesa dell’addio definitivo.
Già a metà novembre si era sparsa la voce delle imminenti dimissioni di Binotto. Dopo diverse ore, però, una nota stampa di Maranello aveva bollato queste notizie come fake news, parlando di ” voci totalmente prive di fondamento“. Qualcosa invece si era incrinato veramente, forse anche alla luce di questo episodio: in particolare, sarebbe venuto a mancare la fiducia del presidente John Elkann. Sulle cause della rottura si ragiona ormai da tempo: le prestazioni deludenti (soprattutto nei primi anni), gli errori di questa stagione durante la quale Maranello si aspettava di lottare per il titolo, anche – o forse soprattutto – le incomprensioni con il pilota di punta, Charles Leclerc.
Binotto era arrivato alla guida della Ferrari nel 2019, dopo anni di servizio a Maranello, dove era entrato per la prima volta nel 1995 come ingegnere motorista. Una lunga ascesa che lo ha portato alla guida della Rossa dopo l’era complicata della gestione di Maurizio Arrivabene. Binotto ha avuto difficoltà a risollevare la Ferrari. Da un lato per via del Covid che ha rallentato lo sviluppo delle nuove monoposto. Dall’altro c’è stato il caso della power unit 2019, che ha avuto forti ripercussioni sulle successive annate. Dopo tre stagioni opache, il 2022 doveva essere appunto l’anno della svolta. Che da un certo punto di vista c’è stata, visto che la Rossa è tornata quanto meno competitiva. La gestione della stagione, però, è stata piena di zeppa di errori in pista e fuori, che hanno portato nei fatti a una supremazia della Red Bull.
Binotto, nella nota che ufficializza la sua uscita dal team di F1, scrive: “Con il dispiacere che ciò comporta, ho deciso di concludere la mia collaborazione con Ferrari. Lascio un’azienda che amo, della quale faccio parte da 28 anni, con la serenità che viene dalla convinzione di aver compiuto ogni sforzo per raggiungere gli obiettivi prefissati. Lascio una squadra unita e in crescita“, rivendica l’ormai ex Team Principal. “Una squadra forte, pronta, ne sono certo, per ottenere i massimi traguardi, alla quale auguro ogni bene per il futuro. Credo sia giusto compiere questo passo, per quanto sia stata per me una decisione difficile. Ringrazio tutte le persone della Gestione Sportiva che hanno condiviso con me questo percorso, fatto di difficoltà ma anche di grandi soddisfazioni”, conclude Binotto.
A lui vanno i saluti di Benedetto Vigna, amministratore delegato Ferrari: “Desidero ringraziare Mattia per i suoi numerosi e fondamentali contributi nei 28 anni passati in Ferrari, e in particolare per la sua guida che ha portato il team ad essere di nuovo competitivo nella scorsa stagione. Grazie a questo, siamo in una posizione di forza per rinnovare il nostro impegno, in primo luogo per i nostri incredibili fan in tutto il mondo, per vincere il più importante trofeo nel motorsport. Tutti noi della Scuderia e nella più vasta comunità Ferrari auguriamo a Mattia tutto il meglio per il futuro”, si legge nel comunicato.