Dubbi sulla nuova tassa sugli extraprofitti allargata: il regolamento comunitario a cui si rifà la norma non prevede però che siano coinvolte le aziende che producono elettricità ma solo quelle del petrolio, del gas, del carbone e della raffinazione. Inoltre a prima vista sarebbero colpiti anche i produttori da rinnovabili, a cui però già sarà applicato il tetto ai ricavi pari a 180 euro/megawattora
Non solo il drastico taglio all’indicizzazione delle pensioni, la sforbiciata al reddito di cittadinanza e l’aumento del contributo straordinario sugli extraprofitti. Dal testo bollinato puntano nuove coperture per la manovra. Viene azzerato, riducendolo di quasi 1,4 miliardi, il fondo alimentato con i proventi della lotta all’evasione nato con la manovra 2021. Era destinato alla riforma fiscale e al finanziamento dell’assegno unico per i figli (per il quale si è speso meno del previsto: non tutti gli aventi diritto lo hanno richiesto). La riforma Irpef dello scorso anno ne ha assorbito gran parte, ora quel che rimane viene dirottato a copertura di altre misure.
Altri 2,5 miliardi arriveranno dalla nuova tassa sugli extraprofitti, che si trasforma in un’addizionale del 50% sull’Ires applicabile ai soggetti che in Italia producono, importano o vendono energia elettrica e gas e producono, importano, distribuiscono o vendono prodotti petroliferi. Il contributo è del 50% sul reddito 2022 che eccede per almeno il 10% la media dei redditi 2018-21 con il limite del 25% del patrimonio netto al primo gennaio 2022. E’ interessata – secondo quanto si legge nella relazione tecnica all’articolo della bozza – una platea di 7mila aziende. Come fa notare Il Sole 24 Ore, il regolamento comunitario a cui si rifà la norma non prevede però che siano coinvolte le aziende che producono elettricità ma solo quelle del petrolio, del gas, del carbone e della raffinazione. Inoltre a prima vista sarebbero colpiti anche i produttori da rinnovabili, a cui però già sarà applicato il tetto ai ricavi pari a 180 euro/megawattora.