La correlazione tra la biologia e la linguistica è oggetto di dibattito scientifico da moltissimo tempo, con diversi lavori che supportano l’esistenza di corrispondenze e disallineamenti tra geni e lingue. Per dipanare questo argomento, gli scienziati dell’Università di Zurigo hanno sviluppato un nuovo database, chiamato Genes and Languages Together (GeLaTo). Descritto sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences (Pnas), questo strumento rappresenta una risorsa genomica ad alta risoluzione progettata per la ricerca multidisciplinare sulla diversità culturale e linguistica umana.
GeLaTo raccoglie informazioni su 597.573 polimorfismi a singolo nucleotide, variazioni del materiale genetico che dipendono da un unico nucleotide, ovvero le unità ripetitive costitutive del DNA e dell’RNA. Il team, guidato da Chiara Barbieri, ha esaminato la teoria del naturalista inglese Charles Darwin, secondo cui i percorsi evolutivi della lingua e della genetica potrebbero in qualche modo essere collegati. La maggior parte delle popolazioni che parlano lingue appartenenti alla stessa famiglia linguistica, osservano gli autori, sono anche molto simili dal punto di vista genetico. Allo stesso tempo, però, quando si verifica la contaminazione linguistica con gli idiomi delle popolazioni limitrofe geneticamente distanti, possono emergere delle discrepanze notevoli. Stando a quanto emerge dall’indagine, queste disuguaglianze potrebbero rappresentare fenomeni regolari della storia umana piuttosto che eventi eccezionali. Ciò sembra in contrasto con le ipotesi di Darwin. In particolare, gli scienziati hanno identificato circa il 20 per cento di discrepanze nelle popolazioni geneticamente vicine a gruppi linguisticamente non correlati, con disallineamenti che si susseguono fino a 10mila anni indietro nella parentela linguistica. Osservato in tutto il mondo, questo fenomeno sembra piuttosto regolare nella storia umana. Allo stesso tempo, i ricercatori sottolineano che solo la metà delle famiglie linguistiche in GeLaTo sono geneticamente più coese del previsto in autocorrelazioni spaziali.
Lo strumento utilizzato, commentano gli studiosi, colma un vuoto esistente negli studi antropologici esplorando l’incongruenza tra diversità genetica e linguistica. Allo stesso tempo, secondo gli autori, GeLaTo apre la strada a una nuova famiglia di studi volti a confrontare le storie demografiche e culturali delle popolazioni umani e per ricostruire i percorsi evolutivi della biologia e della linguistica.
“La storia dell’umanità – scrivono gli autori – può essere ricostruita sia attraverso i geni che tramite l’evoluzione della lingua. Per comprendere i modelli di trasmissione demografica e culturale, è necessario esaminare una valutazione sistematica globale di corrispondenze e disallineamenti. GeLaTo ci permette di studiare la diversità genetica e linguistica in tutto il mondo”. “Grazie al nostro approccio – concludono gli scienziati – abbiamo scoperto che i tempi di divergenza genetica e linguistica delle coppie di popolazioni corrispondono solo raramente e che l’indoeuropeo si distingue come la famiglia con il maggior numero di corrispondenze. Il database potrebbe in futuro aiutarci a comprendere la storia demografica e culturale delle lingue e delle identità sociali di tutte le popolazioni su scala globale”.
Valentina Di Paola