Secondo la ricostruzione degli inquirenti, la vittima, Ridha Jamaaoui, era intervenuta in aiuto di un automobilista che conosceva, coinvolto in una discussione dopo avere urtato una bicicletta con in sella un uomo. A sua volta, l'arrestato, un giovane nigeriano, era entrato nello scontro per spalleggiare il ciclista
È stato fermato un giovane straniero di origine nigeriana per l’omicidio volontario di Ridha Jamaaoui, operaio tunisino di 40 anni picchiato a morte nella notte fra il 26 e il 27 novembre a Terni. L’aggressione è avvenuta in via Romagna, nei pressi di un distributore di carburanti, dopo un banale incidente stradale in cui né la vittima né il presunto omicida erano stati direttamente coinvolti. Jamaaoui è stato colpito a mani nude in parti del corpo vitali: all’arrivo dei soccorsi era già morto. L’autopsia è prevista per il pomeriggio del 29 novembre e chiarirà definitivamente le cause del decesso.
Secondo la ricostruzione dei carabinieri e dalla Procura di Terni, il 40enne deceduto era intervenuto in aiuto di un automobilista che conosceva, coinvolto in una lite dopo avere urtato una bicicletta con in sella un uomo. A sua volta, il giovane arrestato era entrato nella discussione per spalleggiare il ciclista. Dagli iniziali soccorsi si è passati a un diverbio, con richiesta di risarcimento danni: sia il giovane nigeriano che l’operaio tunisino sono intervenuti e ne è nata una colluttazione. La situazione è degenerata: l’arrestato, secondo gli inquirenti, ha rincorso la sua vittima e l’ha finita a mani nude.
Per il procuratore di Terni, Alberto Liguori, l’indagine è stata un “mosaico” che si è andato via via componendo. I carabinieri sono risaliti al sospettato sulla base delle testimonianze raccolte sul posto, ma anche grazie alle immagini delle telecamere di sorveglianza della zona e ai riconoscimenti fotografici. Dopo le verifiche, il cittadino nigeriano, che avrebbe meno di 30 anni, è stato bloccato, interrogato e poi arrestato.