Una vita in bicicletta, dagli inizi come dilettante ai 30 anni di professionismo. Davide Rebellin aveva da poco compiuto 51 anni, eppure fino a poco più di un mese fa era ancora un ciclista professionista. Anche oggi era uscito per la consueta pedalata, quando è stato ucciso e travolto da un camion che poi non si è fermato. Rebellin era uno specialista delle classiche, in carriera ha vinto un’edizione dell’Amstel Gold Race (nel 2004), tre della Freccia Vallone (nel 2004, 2007 e 2009) e una della monumento Liegi-Bastogne-Liegi (nel 2004), oltre a una tappa al Giro d’Italia. Avrebbe vinto anche una medaglia d’argento alle Olimpiadi di Pechino 2008, poi revocata per doping. L’assoluzione del tribunale italiano arrivò solo 7 anni dopo, nel 2015. Nel frattempo Rebellin non ha mai smesso di pedalare.
Dopo una buona carriera da dilettante, nel 1992 Rebellin è l’uomo di punta della nazionale italiana ai Giochi olimpici di Barcellona, ma corre in appoggio del compagno di squadra Fabio Casartelli che vince la medaglia d’oro. Esordisce da professionista dopo i Giochi olimpici, con un brillante nono posto al Giro di Lombardia e coglie il primo successo da professionista l’anno successivo, vincendo la classifica finale della Hofbrau Cup, breve gara a tappe tedesca. Dopo un paio di anni in sordina, si mette in luce nel 1996 al Giro d’Italia, dove trionfa nella tappa con arrivo a Monte Sirino e veste la maglia rosa indossandola per sei giorni consecutivi. Sesto nella classifica finale di quel Giro, si ripeterà con una buona prestazione alla Vuelta a España, che concluderà al settimo posto.
I successi dopo i 30 anni – Nel 1997 sigla una prestigiosa doppietta, vincendo nel giro di pochi giorni la Clásica San Sebastián e il Gran Premio di Svizzera a Zurigo, sfruttando la condizione raggiunta al termine della Grande Boucle, suo principale obiettivo della stagione. Così, ormai trentenne, dopo diverse stagioni in cui avrebbe potuto vincere molto di più, si specializza finalmente nelle gare in linea e nelle brevi corse a tappe conquistando la Tirreno-Adriatico 2001. Nel 2004 è protagonista di una stagione che lo vede vincente in Amstel Gold Race, Freccia Vallone e Liegi-Bastogne-Liegi: diventa così il primo ciclista capace di conquistare le tre classiche delle Ardenne in una sola settimana. Nel 2007 la campagna delle Ardenne lo vede nuovamente protagonista: secondo, primo e quinto posto rispettivamente ad Amstel Gold Race, Freccia Vallone e Liegi-Bastogne-Liegi. Onora poi l’ottava maglia azzurra ai campionati del mondo di Stoccarda, riuscendo a piazzarsi in sesta posizione. Nel 2008 conquista la sua prima Parigi-Nizza e l’anno successivo vince per la terza volta la Freccia Vallone.
I Giochi e la carriera infinita – Il 9 agosto 2008 ai Giochi olimpici di Pechino, nel giorno del suo trentasettesimo compleanno, Rebellin si aggiudica la medaglia d’argento nella prova in linea. Medaglia poi revocata per una positività al doping, in particolare al Cera. Dopo sette anni, il 30 aprile 2015, venne assolto dalle accuse di doping ed evasione fiscale in quanto “il fatto non sussiste”. Il 27 aprile 2011, al termine dei due anni di squalifica, rientra alle corse e alla bellezza di 40 anni vince la novantunesima edizione della Tre Valli Varesine. Negli ultimi anni di carriera Rebellin riesce ancora a vincere alcune classiche italiane come la Coppa Agostoni. Termina l’attività agonistica il 16 ottobre 2022 sulle strade di casa alla Veneto Classic, concludendo con un trentesimo posto alla veneranda età di 51 anni.