L'organismo è stato riconvocato alle 14 di martedì 6 dicembre. A bloccare l'elezione dell'ex ministro della Difesa c'è la partita parallela della Commissione di vigilanza: la carica è rivendicata dal M5s, che propone i nomi di Riccardo Ricciardi o Alessandra Todde. Ma non è un mistero che a quella poltrona ambiscano anche Azione e Italia viva, che fin dall'inizio della legislatura agitano lo spettro del complotto per escluderli dalle cariche di garanzia
È stata rinviata la prima convocazione del Copasir (la commissione bicamerale che vigila sull’attività dei servizi segreti) che era fissata alle 14 di mercoledì. La ragione è la mancata intesa tra maggioranza e opposizioni sul nome del presidente, la cui elezione (insieme a quella di vicepresidenti e segretari) era all’ordine del giorno della seduta. L’organismo è stato riconvocato alle 14 di martedì 6 dicembre, sempre nella sede di palazzo San Macuto. Da regolamento, la presidenza spetta a un componente scelto tra le forze che appoggiano il governo: il nome più gettonato era quello dell’ex ministro della Difesa Lorenzo Guerini, del Pd, che ha ricoperto la stessa carica tra il 2018 e il 2019.
A bloccare la sua elezione però c’è la partita parallela della Commissione di vigilanza Rai, l’altro organismo bicamerale che dev’essere presieduto dall’opposizione: la carica è rivendicata dal M5s, che propone i nomi di Riccardo Ricciardi o Alessandra Todde. Ma non è un mistero che a quella poltrona ambiscano anche Azione e Italia viva, che fin dall’inizio della legislatura agitano lo spettro del complotto per escluderli dalle cariche di garanzia. Decisivi saranno i voti del centrodestra, che potrebbero correre in soccorso del nome più gradito (e magari ricambiare il “favore” ai parlamentari d’opposizione che hanno votato Ignazio La Russa alla presidenza del Senato).