Il docu-film “Sbagliata Ascendente Leone”, disponibile su Prime Video, nasce da un’idea di Emma Marrone che racconta sé stessa in prima persona. Un resoconto sincero della donna, del suo coraggio e delle sue fragilità. Un ritratto a tutto tondo senza censure dell’artista e della donna Emma
Ci vuole un pizzico di coraggio e di follia a far entrare le telecamere nella propria vita per due anni e mezzo. Entrare dentro le fragilità, le debolezze, ma nel cuore delle riflessioni di una vita difficile, segnata dalla malattia, che però è stata presa a morsi. Rinascere più forti di prima, ogni volta. Emma ci è riuscita. “Sbagliata ascendente Leone” è il docu-film disponibile su Prime Video, girato ottimamente dal duo registico Bendo (Lorenzo Silvestri e Andrea Santaterra). Con le immagini si entra in punta di piedi nell’ultimo anno e mezzo di vita dell’artista. Un percorso di immagini e parole che ci restituiscono una donna di 38 anni che è un po’ come l’araba fenice. Rinasce dalle sue ceneri, più forte di prima. “Io mi sento a disagio in mezzo agli altri – confessa nel film -, mi sento sempre sbagliata, come se non fossi mai giusta. Però questo modo di essere mi ha permesso di rinnovarmi, crescere e reinventarmi tutti i giorni fino a quando non trovo l’equilibrio giusto e la stabilità, che a volte mi manca”. Il docu-film parte dall’Arena di Verona a giugno 2021, per i dieci anni di carriera e termina con le commoventi immagini del padre Rosario che riprende con una telecamerina i suoi figli Emma e Checco, piccoli. Proprio al padre è dedicato il film. “Sbagliata Ascendente Leone” è anche brano inedito firmato con Alessandro La Cava e Katoo che fa da colonna sonora al film. “Stavo lavorando al nuovo disco – ha detto Emma durante la presentazione stampa – poi è successo quello che è successo (la morte del padre, ndr). Adesso ho ripreso a lavorare ci sono un sacco di canzoni belle tanto da formare un doppio disco. Al Festival di Sanremo quest’anno? No, non ho ancora un progetto definitivo. Magari il prossimo anno! È un’ottima vetrina per presentarsi. Giusto andarci”.
“NON HO PAURA DELLA SOLITUDINE”
“Non ho paura della solitudine, ma fondamentalmente non sono sola. Ho degli amici veri. A volte ne ho bisogno della solitudine per un momento di raccoglimento, ma non sono sola, anzi. Nei miei album si possono avvertire i miei cambiamenti personali che poi estrapolo attraverso le mie canzoni, dai musicisti, dai produttori alla ricerca di una mia verità, ma la musica non è fatta di verità assolute. Continuo a cercare le emozioni nella musica e trasformare quello che vivo in suono ritmica parole. Non mi spaventano i cambiamenti, la bellezza della musica è quella di essere liberi e sé stessi, altrimenti stiamo vendendo al pubblico una finta verità. Evviva tutte le persone sbagliate! Meglio sbagliare ed essere felici che cattive, frustrate sempre pronte a giudicare. Allora se proprio devo scegliere da che parte stare preferisco stare dalla parte sbagliata”.
“IL PRIMO BIVIO: AMICI O LA VISITA DI CONTROLLO”
“Avevo la mia band di musica elettronica, eravamo pronti per un tour in Italia, ci conoscevano un po’ in giro. Poi è finito tutto perché ho scoperto di non stare bene. Avevo detto loro di continuare e cercarsi un’altra cantante, ma la band si è sciolta. Avevo ricevuto una diagnosi di quelle che nessuno vuole sentire, ero nel panico ed ero anche spaventata”. Nel frattempo arriva da Roma la convocazione per il provino di ‘Amici’ . È stata la mamma di Emma ad iscriverla. “Ma il provino capita nel giorno della visita di controllo. Era il bivio più importante: o la visita di controllo o il provino. Ovviamente ho fatto il provino, entro ad Amici e tutto il resto è storia”.
“DOPO L’OPERAZIONE ERO GIÀ IN PIEDI”
“Quando mi hanno diagnosticato la malattia la seconda volta ero in studio e stavo registrando il disco acustico di “Schiena”. La cosa più difficile che ho dovuto fare, un secondo dopo, era chiamare i miei genitori per dirglielo. Nel giro di 4 giorni sono finita sotto i ferri. Questa volta ero più incazzata perché dovevo fare un tour e non potevo cedere e avere un altro stop. Ho tirato fuori la rabbia, il coraggio, la forza per dimostrare che andava tutto bene. Qualche ora dopo l’intervento mi sono fatta mettere in piedi, davanti ai medici increduli e da lì neanche un mese dopo, ero in tour.
“MI BATTO PER LE DONNE CHE NON CE L’HANNO FATTA”
“Non c’è due senza tre! Mi ricordo che la terza volta stavo per entrare in doccia quando mi sono sentita male, molto male. Mi sono accasciata a terra e mi sono resa conto che c’era qualcosa che non andava. Quindi mi sono vestita a caso con le prime cose che ho trovato. Ho chiamato Francesca, la mia manager, che era nella camera al fianco e le ho detto: ‘non ti spaventare ma portami subito in ospedale perché c’è qualcosa che non va’. Là non ci potevo veramente credere. Pensavo che con un po’ di riposo e i medicinali che mi facevano prendere, la situazione potesse rientrare. In realtà dopo il controllo mi hanno detto che dovevano aprire e intervenire subito. Così è stato. L’ho dovuto accettare in questo intervento, ho perso anche l’altro ovaio. Mi sono liberata così adesso la verità la dico io. Gli stronzi che scrivono stronzate a sto giro sanno che persona hanno di fronte e quanta merda ho dovuto mangiare nella vita, quanto dolore ho dovuto ingoiare per mostrare a loro i sorrisi. Sono comunque grata alla vita e sono viva e ne posso parlare ma molte donne non ce l’hanno fatta e io mi batto per loro”.
“HO CONGELATO IL TESSUTO OVARICO GRAZIE ALLA MIA DOTTORESSA”
“Ognuno vive la paura e il dolore a modo suo. Questo è il mio modo e se ci sono persone che attraverso la mia storia si sono sentite ispirate, io sono solo contenta. Le donne possono fare tante cose, congelare gli ovuli e si possono fare molte altre cose. In Italia ci sono tanti medici bravi, ma se ne parla poco di questi argomenti. Io se un domani avrò voglia di avere un figlio potrò farlo perché in mezzo a tutto questo disastro la mia dottoressa – che ringrazierò a vita – mi ha fatto fare il congelamento addirittura del tessuto ovarico. Ecco perché ne parlo perché vorrei tutte le ragazze che si trovano nella mia condizione possano scegliere. Abbiamo fatto passi a gigante per questo: per scegliere la vita. Mi è stata data la possibilità di reagire e di avere un futuro come lo voglio io, se mai lo vorrò un domani”.
“MARIA DE FILIPPI RISPETTA I MIEI PENSIERI”
“Dopo la vittoria ad Amici non avevo la percezione di quello che stava accadendo fuori. Quando sono uscita dalla casa mi sono resa conto che la mia vita non era più come era prima. Mi sono un po’ spaventata perché ho capito che una parte di me l’avevo persa e che una intimità non l’avrei mai avuta. Maria De Filippi è una presenza costante nella mia vita è una donna alla quale devo molto e dalla quale ho imparato molto. Abbiamo un rapporto tutto nostro e speciale. A volte abbiamo anche litigato, non ci siamo trovate d’accordo su alcune mie scelte e nei miei confronti è molto protettiva perché mi conosce nel profondo. C’è una stima reciproca incredibile e rispetta quali sono i miei pensieri”.