La frase - poi puntualizzata - tradisce la prudenza del capo del pallone italiano di fronte all'inchiesta che ha travolto il club bianconero: "Non mi piace l’idea di sanzionare alcune realtà, nel caso specifico la Juventus, prima che ci sia un processo"
“Se vogliamo andare al linciaggio di piazza non è un problema, ma stiamo calmi perché temo che quel problema possa riguardare anche altri soggetti“. Così Gabriele Gravina, presidente della Figc, a margine di un convegno a Napoli, ha risposto ai cronisti sull’inchiesta che coinvolge la Juventus e che ha portato alle dimissioni di Andrea Agnelli e dell’intero consiglio di amministrazione. Al termine del convegno, lo staff del presidente Gravina ha dovuto specificare che il tema che questo argomento possa riguardare altri club non è riferito all’indagine in corso, ma ad una reazione esasperata che in Italia, in generale, rende colpevole chi ancora non è stato condannato.
Oltre la precisazione, la frase tradisce la prudenza del capo del pallone italiano. “Per serietà e onestà intellettuale devo sottolineare che il mondo del calcio vive dei momenti di tensione non solo in Italia ma in tutta Europa e nel mondo, come nel settore dell’economia ci sono criticità evidenti. Non mi piace l’idea di sanzionare alcune realtà, nel caso specifico la Juventus, prima che ci sia un processo, ci sono delle indagini ci sono delle acquisizioni di atti”, ha dichiarato Gravina. “La nostra procura è allertata – ha aggiunto – non conosciamo l’esito e lasciamo andare avanti la magistratura ordinaria. C’è comunque un collegamento tra i due rami della giustizia, aspettiamo cosa emerge dal processo e poi facciamo una riflessione sul sistema, ma ora non colpevolizziamo e sanzioniamo i soggetti prima delle indagini”, ha ribadito il presidente della Figc.
Che poi ha aggiunto: “La Figc non fa sconti. La Federazione è sicuramente per un principio di garanzia per tutti, ma c’è un momento in cui il calcio ha l’esigenza di accumulare tutte le negatività e di scaricarle”. Quindi ha sottolineato: “Garantisti sì, siamo per un sistema di tutela, ma il mondo del calcio, grazie alla passione, al contributo dei volontari, all’entusiasmo dei suoi tifosi, sviluppa e matura degli anticorpi e reagisce anche ad attacchi così violenti come quelli che sta subendo in questo momento”. Poi Gravina è tornato prudente: “Ne usciremo come sempre, ma ne usciremo a una sola condizione: con la capacità di essere coerenti nell’applicare e nel pretendere rispetto delle regole e soprattutto nel punire, se bisognerà punire, ma nell’assolvere se nel caso di assolvere”.
Il presidente Figc è tornato aggressivo solamente rispondendo alla domanda sulla presa di posizione della Liga spagnola, che ha chiesto l’immediata applicazione di sanzioni nei confronti del club bianconero per presunte violazioni del fairplay finanziario. “Siamo a stretto contatto con l’Uefa” sul caso della Juventus, “anche qui ci sono alcune riflessioni e attacchi gratuiti da parte di chi dovrebbe guardare in casa sua. Credo siano piuttosto fuori luogo, l’Uefa è un organismo internazionale in contatto con noi, quindi aspettiamo il processo e poi tiriamo fuori conclusioni”, ha replicato Gravina.