Tra Pd e Movimento 5 stelle in Lombardia c’è stato un primo contatto in vista delle prossime elezioni Regionali. A rivelarlo, a pochi giorni dalla conferenza stampa di Giuseppe Conte e dei suoi che ha lasciato aperta la porta, è stato il coordinatore lombardo M5s Dario Violi: “Ho ricevuto una chiamata ieri dal segretario regionale Pd Peluffo”, ha detto a margine della seduta del Consiglio regionale, “adesso aspetto di capire. So che scendeva a Roma, credo che incontrerà Enrico Letta e i dirigenti, adesso cerchiamo di capire. Intanto le altre forze di coalizione si sono fatte sentire e hanno poi intenzione di venire a vedere i progetti che abbiamo messo in campo venerdì”.

Quindi “noi iniziamo a muoverci, visto che non c’è tempo da perdere – ha spiegato – quando saranno pronti anche loro vedremo i loro orientamenti e le loro disponibilità”.
Violi ha fatto sapere che al momento non è in programma un incontro tra i rappresentanti locali del Movimento e il candidato del centrosinistra alle regionali lombarde Pierfrancesco Majorino: “Per me gli interlocutori sono le forze politiche, con quelle, se ci stanno, ci sediamo – ha proseguito – Majorino è il candidato di quella coalizione senza di noi. Con noi cambia la partita, se ne esisterà una”. Solo venerdì 25 novembre scorso, Conte e gli esponenti M5s lombardi hanno incontrato la stampa e lasciato intendere che sul nome scelto dal Pd non c’è una chiusura a priori. Quindi, a differenza della partita del Lazio, qualche margine di trattativa è ancora possibile.

Sempre Violi, parlando con i giornalisti, ha anche commentato il ‘segnale politico’ che ha voluto lanciare al suo partito il consigliere regionale di +Europa, Michele Usuelli, che ieri si è seduto tra i banchi del M5s in segno di dissenso nei confronti del suo partito che non vuole l’accordo con il Movimento: “Io sono un autonomista convinto, non solo a livello istituzionale ma a livello di autonomia territoriale delle forze politiche e fa piacere, indipendentemente da quello che il partito rappresenti, che uno rivendichi la possibilità di gestire a livello territoriale accordi e visioni e che non sia Roma a decidere per i territori“.

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