La legge di bilancio “contiene molte scelte” che giudica “sbagliate” e il blocco della rivalutazione per le pensioni è “iniquo”. Così, all’indomani della convocazione dei sindacati a Palazzo Chigi fissata dalla presidente del Consiglio per mercoledì 7 dicembre, la Uil ha approvato un documento nel quale chiede a Cgil e Cisl di “avviare un percorso di mobilitazione” senza escludere “nessuno degli strumenti” di lotta sindacale. Sostanzialmente congiunto il sì del sindacato guidato da Maurizio Landini, che aveva già apertamente contestato la Manovra negli scorsi giorni: il comitato direttivo, definendo “sbagliata” e “da cambiare” la legge di bilancio, ha infatti dato mandato affinché si mettano in campo “tutte le iniziative” insieme agli altri sindacati per “sostenere” le “nostre richieste tese a ottenere risposte necessarie”. Il Comitato della Cisl invece dice no allo sciopero e “ritiene di grande importanza la convocazione a Palazzo Chigi” sulla manovra per “migliorarla”.

La manovra, aveva detto la Uil, “contiene molte scelte che la Uil giudica sbagliate”, si legge nel documento. In particolare, l’estensione della flat tax fino a 85mila euro, oltre all’ennesimo “condono fiscale, l’aumento del tetto all’utilizzo del contante, l’esenzione dell’uso del pos fino a 60 euro”. Sul fronte previdenziale “non introduce una flessibilità diffusa di accesso alla pensione, mentre quota 103 risponde in minima parte alle legittime aspettative dei lavoratori precoci”. Inoltre, aggiunge la Uil, “non affronta il tema delle future pensioni dei giovani e modifica Opzione donna in direzione peggiorativa”, sostiene il sindacato ritenendo anche “sbagliata l’abolizione del reddito di cittadinanza”.

La manovra, poi, “non è legata agli obiettivi di transizione ecologica previsti nel Pnrr” e nel testo impostato dal governo mancano “risorse per investimenti nella scuola, nella ricerca e nella sanità, che sono settori strategici per lo sviluppo”. Né si destinano “risorse al Mezzogiorno necessarie a ridurre drasticamente il divario con il resto del Paese”. Il sindacato guidato da Pierpaolo Bombardieri ricorda che durante l’incontro del 9 novembre a Palazzo Chigi “aveva richiesto, per sostenere i redditi delle lavoratrici, dei lavoratori e dei pensionati, un taglio del cuneo fiscale, la detassazione delle tredicesime, degli aumenti contrattuali e degli accordi di secondo livello”. Richieste alle quali la legge di Bilancio “non dà risposte significative”. Sul fronte del lavoro, la Uil sostiene infine che “l’aumento dei voucher a 10mila euro e l’allargamento della platea dei prestatori sono un fatto gravissimo che precarizza i rapporti di lavoro, riduce tutele e diritti e indebolisce la contrattazione in settori strategici per l’economia dell’Italia”.

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