Per la Karibu era già arrivata la liquidazione coatta per troppi debiti e per la Aid lo scioglimento per "irregolarità non sanabili" annunciati due giorni fa dal ministro delle Imprese Adolfo Urso.
Dopo l’indagine penale e la conciliazione davanti agli ispettori del lavoro, dopo giorni di polemiche e accertamenti delle forze dell’ordine la prefettura di Latina “ha predisposto l’annullamento” dell’affidamento dei “Centri di accoglienza straordinaria (Cas) alla Aid e alla Karibu”, il Consorzio e la Cooperativa che fanno riferimento a alcuni familiari del deputato Aboubakar Soumahoro, “e contestualmente ha affidato ad altri soggetti la gestione dei Centri”. È stata la Uiltucs di Latina – che ha reso note le dichiarazioni di alcuni ospiti e dei lavoratori – sottolineando che “l’intervento interessa solo l’appalto gestito dalla Prefettura. Sono 13 i centri sul territorio cessati e riaffidati dall’Ufficio Territoriale del Governo”. Per la Karibu era già arrivata la liquidazione coatta per troppi debiti e per la Aid lo scioglimento per “irregolarità non sanabili” annunciati due giorni fa dal ministro delle Imprese Adolfo Urso.
Intanto si vanno delineando le posizioni dei protagonisti della vicenda. Liliane Murekatete, la moglie del deputato Aboubakar Soumahoro, non si è “arricchita con la cooperativa”, né ha avuto “agevolazioni rispetto ad altri dipendenti”. Ma anzi, “non ha preso lo stipendio per mesi” secondo l’avvocato, Lorenzo Borrè, che è sceso in campo oggi “per difendere la reputazione della signora dagli attacchi diffamatori mossi da alcuni settori della stampa”. Murekatete non è indagata dalla procura di Latina, che sta per chiudere il cerchio sul caso delle coop Karibu e Consorzio Aid: unica iscritta al momento è sua madre, Marie Terese Mukamitsindo (dunque suocera del parlamentare ex sindacalista dei braccianti) per truffa aggravata, false fatturazioni e malversazioni di erogazioni pubbliche. La figlia in passato ha rivestito incarichi societari ma, spiega ancora l’avvocato, “non mi risulta che la signora Murekatete sia stata convocata dai magistrati”.
La donna nel frattempo però è diventata nota all’opinione pubblica anche per le foto pubblicate sui social in cui indossa abiti e accessori firmati. Lo stesso Soumahoro, che nel frattempo si è autosospeso dall’Alleanza Verdi Sinistra, si è trovato a ‘difendere’ la moglie in tv proprio mentre si diffondevano le notizie sui mancati pagamenti degli stipendi ai dipendenti delle coop: “Quelle immagini? Non mi hanno creato imbarazzo – aveva risposto la scorsa settimana – Il diritto all’eleganza e alla moda è libertà. Poi quelle immagini vanno datate. Mia moglie ha la sua vita. Non lavora più nelle coop”. E che si sia “dimessa da diverso tempo” lo ha confermato oggi anche l’avvocato Borrè.