La matrice dell’attentato “è anarchica“. Ad Atene ne sono convinti, tanto che il ministro Panagiotis Theodorikakos lo ha riferito al Viminale poche ore dopo l’attentato ai danni di Susanna Schlein, primo consigliere dell’ambasciata italiana in Grecia. Alla sorella della deputata Pd è stata incendiata un’auto in piena notte sotto casa, mentre vicino alla sua seconda macchina è stata trovata una molotov inesplosa. Secondo il ministro Antonio Tajani, Suzanna Schlein “è viva per miracolo”. Le indagini proseguono, ma l’ipotesi della pista anarchica viene ricollegata a delle scritte apparse proprio sulle mura dell’ambasciata d’Italia ad Atene appena qualche settimana fa, lo scorso 17 novembre. Frasi a sostegno dello sciopero della fame dell’anarchico italiano Alfredo Cospito, detenuto al 41 bis nel carcere di Bancali (Sassari). Una delle scritte recitava ‘Il regime del 41 bis in Italia è tortura’.
“Spero che non siano affermazioni condotte da pregiudizio o ipotesi non verificate”, commenta Flavio Rossi Albertini, legale di Alfredo Cospito, in merito alla possibilità che l’attentato contro Susanna Schlein sia un atto di solidarietà nei confronti dell’anarchico. “E’ stata bruciata una macchina e per quanto sia grave, parliamo di un’auto incendiata: bisogna guardare proporzionalmente alle cose – aggiunge – La quasi totalità delle iniziative di solidarietà sono state legittime e legali e se pure hanno travalicato il limite sono state forme di scarsissima offensività giuridica. Facciamo sviluppare le indagini e agiamo con razionalità“, sottolinea l’avvocato.
Non era nemmeno la prima volta che gli anarchici greci prendevano di mira l’ambasciata italiana: lo scorso ottobre uno striscione era stato appeso sul muro esterno con la scritta in inglese ‘Seguite il vostro leader’, con un’immagine che sembra essere quella del cadavere di Benito Mussolini a piazzale Loreto. Mentre, come ha ricordato il legale, a favore di Alfredo Cospito gli anarchici hanno organizzato diverse altre manifestazioni di protesta anche in Italia: a Milano lo scorso 6 novembre alcuni anarchici erano saliti su una gru davanti alla Scala per protestare contro il 41-bis. Mentre a settembre la “Brigata Augusto Masetti – Federazione Anarchica Informale – Fronte Rivoluzionario Internazionale” aveva rivendicato il pacco bomba indirizzato ad Alessandro Profumo, amministratore delegato di Leonardo, lo scorso 27 giugno: un’azione “dedicata ad Alfredo Cospito”, si leggeva nel documento.
Alfredo Cospito, già condannato per aver gambizzato nel 2012 a Genova l’amministratore delegato di Ansaldo Nucleare, Roberto Adinolfi, si trova sottoposto al regime del 41 bis in seguito a quanto emerso nell’ambito del procedimento Scripta Manent. Cospito per i giudici è il capo proprio dell’organizzazione FAI/FRI (Federazione Anarchica Informale – Fronte Rivoluzionario Internazionale) ed è stato condannato per l’invio di due pacchi bomba alla scuola allievi carabinieri di Fossano nel 2006 (che nel merito non ha provocato feriti). In base alla riqualificazione del reato, nel luglio 2022 Cospito è stato condannato per il reato di devastazione, saccheggio e strage (art. 285 del codice penale), che prevede l’ergastolo. Già nel maggio 2022 è stato deciso per lui l’isolamento, come previsto dal 41 bis ed è stato trasferito a Sassari presso la Casa Circondariale di Bancali. Da 45 giorni prosegue il suo sciopero della fame per chiedere la fine del cosiddetto “carcere duro”.
Sulla vicenda di Alfredo Cospito ha parlato ieri anche il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, rispondendo a un’interrogazione di Ilaria Cucchi: “Questa dolorosa situazione si concretizza nella protesta del detenuto contro l’ergastolo ostativo. Va precisato che il signor Cospito è sottoposto al regime speciale del 41bis, applicato con decreto del ministro della Giustizia il 4 maggio 2022 per 4 anni, a seguito del previsto iter procedimentale, con l’acquisizioni dei plurimi pareri dell’autorità giudiziaria e di polizia in seguito alla sentenza della Cassazione“, ha spiegato il Guardasigilli. Sottolineando che “il ministro non ha alcun potere sulla indipendenza della giurisdizione”. Nordio ha poi ricordato che Cospito “ha proposto reclamo davanti al tribunale di sorveglianza di Roma, che nell’udienza di oggi (giovedì 1 dicembre) si è riservato” e la decisione “è attesa ad horas”.
Una trentina di anarchici ieri si sono infatti ritrovati di fronte al Tribunale di sorveglianza di Roma per chiedere la fine del regime di 41 bis per il loro compagno anarchico Alfredo Cospito. “È il primo caso di un anarchico al 41-bis, regime che nasce per combattere la mafia stragista”, ha ricordato l’avvocato Flavio Rossi Albertini, che ha presentato l’istanza contro il rinnovo della misura. “So che in tanti, anche intellettuali e personalità autorevoli, si sono mobilitati contro l’ingiustificatezza delle misure di detenzione a cui sono sottoposto, qualcosa che per me è impossibile da accettare e che continuerebbe a farmi sentire murato vivo in un carcere”, sono le parole riferite ieri da Alfredo Cospito al suo legale.
Il caso è stato preso in carico dall’associazione di Luigi Manconi “A buon diritto” che si occupa di persone private della libertà. “Alfredo Cospito è stato condannato in prima istanza per i due pacchi bomba a tentata strage contro l’incolumità pubblica – sottolinea Luigi Manconi, presidente dell’associazione – in un secondo momento la Cassazione ha chiesto che il reato venisse modificato in strage contro la personalità dello Stato che prevede pene fino all’ergastolo“. Ma anche il 41 bis è problematico secondo Manconi: “La sua finalità non è la massima afflizione, la massima spietatezza nella pena detentiva – spiega , la sua finalità è solo ed esclusivamente quella di impedire i legami tra il detenuto e la sua rete criminale di appartenenza. Una volta assicurato questo, tutto il resto è fuori legge”. “La condanna all’ergastolo per un reato che non sanziona fatti di sangue appare abnorme – conclude Manconi – e l’applicazione dell’ostatività e del regime del 41 bis appare immotivata rispetto alla condizione concreta di Cospito e della sua attività”.