L’inflazione arriva a toccare le comunicazioni. Fin qui, infatti, il costo delle bollette telefoniche non aveva subito gli effetti del caro prezzi. Ora, invece, le cose iniziano a cambiare. Le prime compagnie ad annunciare gli aumenti dei prezzi sono state Tim e Wind attraverso le modifiche unilaterali del contratto. Un’operazione legittima: l’articolo 70 del Codice delle comunicazioni elettroniche, infatti, prevede che “gli abbonati sono informati con adeguato preavviso, non inferiore a un mese, di tali eventuali modifiche e sono informati nel contempo del loro diritto di recedere dal contratto, senza penali, qualora non accettino le nuove condizioni”. Quindi, le modifiche unilaterali dei contratti, attraverso le quali aumenteranno le bollette telefoniche a causa dell’inflazione, sono possibili, se effettuate con un preavviso di almeno 30 giorni. Gli aumenti previsti per gli abbonati di Tim e Wind e l’operazione è destinata ad allargarsi: i due operatori hanno già dichiarato che – a partire dal 2024 – legheranno i prezzi delle tariffe mensili per rete mobile e mobile all’inflazione rilevata dall’Istat.

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