Luca Piscopo, 15 anni, era andato a pranzo in un ristorante di Napoli, con altri tre compagne di classe. Quindici euro per mangiare tutto il sushi che volevano, la nota formula dell’all you can eat. Qualche ora dopo essere tornato a casa, i primi sintomi: febbre alta, diarrea e vomito. Anche le sue amiche stanno male, ma non quanto Luca che viene ricoverato in ospedale. Dopo una settimana, un lieve miglioramento. Poi, improvvisamente, le condizioni peggiorano. Il 2 dicembre 2021, nove giorni dopo il pranzo a base di sushi, l’adolescente muore in ospedale.
È passato un anno dalla scomparsa del ragazzo e la procura ha individuato due potenziali responsabili: il titolare del ristorante dove il ragazzo consumò il pasto e il medico che lo ebbe in cura. Entrambi sono indagati per omicidio colposo. Il 17 dicembre 2021, tre settimane dopo l’intossicazione, il locale dove i giovani erano stati a pranzo è stato messo sotto sequestro preventivo. La madre di Luca conferma che suo figlio era perfettamente in salute prima dell’intossicazione: “Non aveva alcun problema, non c’era alcuna ombra nella sua vita”, spiega. Insieme a tutti i famigliari, aspetta che venga fatta giustizia.