“È in corso una campagna ben pianificata di terrore e intimidazione delle ambasciate e dei consolati dell’Ucraina”. Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha annunciato che le ambasciate ucraine in Ungheria, Paesi Bassi, Polonia, Croazia, Italia, e i consolati generali di Napoli, Cracovia e Brno (Repubblica Ceca) hanno ricevuto pacchi insanguinati contenenti anche occhi di animali. Le minacce hanno anche danneggiato l’ingresso della residenza dell’ambasciatore dell’Ucraina in Vaticano. L’ambasciatore, Andrii Yurash, ha dichiarato che l’ingresso della sua residenza a Roma è stato vandalizzato con ciò che credeva fossero feci di animali giovedì pomeriggio. La porta dell’edificio, le scale e le pareti dell’ingresso sono state “imbrattate con una sostanza sporca dall’odore sgradevole”, ha detto all’Associated Press, riferendo che sua moglie e suo figlio non erano in casa in quel momento e che è stata chiamata la polizia.
Il portavoce del ministero degli Esteri ucraino Oleg Nikolenko ha sottolineato che le autorità stanno studiando “il significato di questo messaggio”. “L’ingresso alla residenza dell’ambasciatore in Vaticano è stato vandalizzato, l’ambasciata in Kazakistan ha ricevuto una segnalazione di un attacco con una mina, poi non confermata” e “l’ambasciata negli Stati Uniti ha ricevuto una lettera con una fotocopia di un articolo critico sull’Ucraina, ma, come la maggior parte delle altre buste, questa lettera è arrivata contemporaneamente ad altre dal territorio di un paese europeo”, ha aggiunto Nikolenko, chiedendo poi ai governi stranieri di “garantire la massima protezione delle istituzioni diplomatiche ucraine in conformità con la Convenzione di Vienna sulle relazioni diplomatiche”.
Nei giorni scorsi sono arrivate anche lettere con materiale esplosivo al premier spagnolo Pedro Sanchez, poi all’ambasciatore ucraino a Madrid Serhii Pohoreltsev, alla società che produce armi Instalaza, alla base aerea di Torrejón de Ardoz e al ministero della Difesa. Tutte con “busta e contenuto simile”. Un caso sul quale è intervenuta anche l’ambasciata russa in Spagna, che ha condannato l’invio delle lettere. “Alla luce delle informazioni apparse sui media spagnoli in merito ai pacchi esplosivi inviati all’Ambasciata ucraina in Spagna e ad alcuni enti ufficiali spagnoli, dichiariamo che qualsiasi minaccia o atto terroristico, a maggior ragione se diretto contro una missione diplomatica, è totalmente condannabile”, ha affermato l’ambasciata in una nota.