“Io non raccolgo gli insulti. Io non fomento l’odio, non può fomentare l’odio chi invoca un negoziato di pace, chi invece cerca da tempo, da mesi ormai e da subito di indicare una strategia e di spingere per una strategia che sia assolutamente concentrata sugli sforzi diplomatici e sulla possibilità di un tavolo negoziale che voglia evitare l’escalation militare. Quindi respingo al mittente questa grave accusa. Noto che il ministro Crosetto ha fatto più interviste lui di tutto il Governo messo assieme da quando era già ministro in pectore. Ama parlare a destra e a sinistra, ne prendiamo atto per carità, però respingo fermamente questa grave accusa. Non fomenta l’odio chi invece invoca una strategia di pace. La violenza semmai la fomenta un Governo che mira scientemente e consapevolmente a creare ingiustizie sociali, che mira a lasciare sul lastrico senza soluzione persone che sono in condizione di povertà assoluta, che non arrivano a fine mese, che vuole precarizzare sempre più i comparti agricolo e industriale, un Governo che non offre soluzioni per chi è maggiormente in difficoltà”. Il leader del M5S Giuseppe Conte, a Napoli per incontrare lavoratori e percettori di reddito di cittadinanza, replica così alle accuse del Ministro della Difesa Crosetto che in un’intervista al Corriere della sera ha accusato l’ex premier di fomentare l’odio sul fronte della guerra in Ucraina e sul reddito di cittadinanza . “Oggi andrò a Scampia e incontrerò coloro che hanno delle storie da raccontare, i percettori di reddito in particolare, perché loro rivendicano dignità sociale. Per effetto di tante trasmissioni televisive che si sono concentrate su quei casi rari, rarissimi di qualche comportamento fraudolento e per effetto del furore ideologico delle forze in particolare di maggioranza ma non solo, di questo governo, loro sono stati additati al pubblico ludibrio, ma la povertà non è una colpa. Siamo quindi qui per tutelare loro, per essere al loro fianco, per risvegliare la coscienza e lo spirito di solidarietà che secondo noi è assolutamente importante, soprattutto in una fase congiunturale come questa che si preannuncia di forti tagli che in questa manovra sono contenuti, una manovra nel segno dell’austerità, e quindi con un problema grande come una casa che l’Italia ha del caro bollette e del caro energia. Abbandonare le persone più fragili, più indigenti – conclude – è proprio una follia, significa costruire le premesse consapevolmente e irresponsabilmente di un disastro sociale”.

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