Il pressing è andato a buon fine. La Serie A ottiene una soluzione per non pagare le tasse, tutte e subito. La sospensione dei tributi, infatti, sarebbe scaduto il 22 dicembre. E il via libera per salvare i presidenti della massima serie del calcio italiano dà benefici a cascata a tutte le associazioni e società sportive. A spendersi in prima persona in commissione Bilancio era stato Claudio Lotito, senatore di Forza Italia e presidente della Lazio. E alla fine la soluzione è stata trovata con un emendamento bipartisan al decreto Aitui quater che consente il pagamento a rate dei versamenti tributari e contributivi che erano stati sospesi durante il Covid. A presentare l’emendamento sono stati proprio Forza Italia, Fratelli d’Italia, Pd, M5s, Autonomie e Misto.
La proposta di modifica, che prevede 60 rate mensili di cui le prime tre vanno pagate entro il 22 dicembre, specifica anche che il versamento avviene non solo senza sanzioni e interessi fiscali ma anche “senza sanzioni penali e sportive”. Si tratta sostanzialmente del provvedimento che il ministero dello Sport aveva già preparato per inserirlo in Manovra, ma era poi saltato in Consiglio dei ministri. E ora ritorna sotto forma di emendamento al decreto Aiuti Quater.
Per quasi tutto il 2022 le società sportive hanno avuto la possibilità di non saldare i bollettini Irpef e i contributi previdenziali, grazie alla sospensione infilata l’anno scorso in legge di bilancio e poi prolungata in primavera fino a novembre. Praticamente un anno intero senza tasse, un privilegio concesso a quasi nessun altro settore: un modo per venire incontro ai club per le perdite subite durante il Covid, essenzialmente per gli stadi chiusi, che li avevano privati della liquidità di cassa.
In questo periodo si sono accumulati circa 500 milioni di debiti col Fisco, 380 riconducibili alla Serie A, un centinaio per la Serie B e circa 30 in Serie C. Il Fatto Quotidiano ha svelato in esclusiva questa speciale classifica: in testa c’è l’Inter, con 50 milioni di pendenze, ma più delle cifre assolute contano quelle relative, e in questo senso le squadre che hanno rinviato tutti i versamenti dall’inizio dell’anno sono quattro, quindi proprio la Lazio di Lotito, il Torino di Urbano Cairo, l’Hellas Verona e la Sampdoria (quest’ultime due sono considerate le situazioni più a rischio). Il problema è che tutti sapevano che la sospensione sarebbe scaduta a fine anno, ma quasi nessuno si è preoccupato di mettere i soldi da parte per onorare i termini: erano convinti che alla fine avrebbe strappato un’ulteriore proroga. Hanno avuto ragione.