Il gruppo UniCredit sta cercando di aumentare ulteriormente la retribuzione dell’amministratore delegato Andrea Orcel. Il manager è approdato alla banca a inizio 2021, riceve uno stipendio di 6,7 milioni di euro l’anno ma ritiene che le sue prestazioni alla guida della seconda banca italiana meritino di più. Ne dà notizia oggi il quotidiano londinese Financial Times. Quella di Orcel è una delle retribuzioni più alte d’Europa per il settore e doppia rispetto a quella del predecessore Jean Pierre Mustier. Sta di fatto che l’amministratore delegato ha messo al lavoro ufficio del personale e consulenti per stilare i termini di un nuovo pacchetto retributivo da sottoporre agli azionisti.

Già in passato la remunerazione del manager aveva suscitato qualche malumore tra i soci. Il colosso statunitense Blackrock, azionista di Unicredit al 5,6%, ha votato contro la politica delle retribuzioni. E non solo, visto che la vigilanza della Banca centrale europea non perde occasione per ricordare che non è il momento di scialare e di esagerare in bonus, dividendi e retribuzioni. I tempi sono gravidi di incognite e le banche non hanno del tutto recepito i rischi che potrebbero presentarsi in futuro. Unicredit è però capofila della protesa portata avanti da molti istituti europei contro limiti ed ingerenze della vigilanza considerate eccessive. Secondo le regole dell’Ue, il bonus di Orcel non può superare due volte la sua retribuzione fissa che ora ammonta a 2,5 milioni di euro. Apposta Orcel starebbe cercando di alzare questa seconda voce portando così a casa capra e cavoli. Da inizio anno le azioni di Unicredit hanno perso l’8,8%, leggermente meglio del – 10,8% della concorrente Intesa Sanpaolo e in linea con l’indice settoriale (- 8%). “Il signor Orcel non ha mai presentato alcuna richiesta al consiglio di amministrazione o al comitato per la remunerazione in merito all’aumento del suo compenso”, ha dichiarato al Financial Times il presidente di UniCredit Pietro Carlo Padoan. Per ora.

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