I consumi medi da tredicesime per le famiglie si riducono in termini reali (ossia tenendo conto dell’inflazione) nel 2022, arrivando ai minimi da 15 anni. Emerge dall’analisi dei consumi di Natale e dell’utilizzo della tredicesima mensilità realizzata da Confcommercio, che stima una media di 1.532 euro per famiglia in termini di potenziali consumi derivanti solo dalla tredicesima. Pesa l’impatto delle bollette, così come nel 2021, nonostante il volume complessivo degli assegni sia in crescita di pari passo con l’aumento dell’occupazione dipendente. La riduzione, però, secondo Confcommercio, non implica necessariamente minori consumi a dicembre: tutto dipenderà dalla fiducia delle famiglie – aumentata a novembre – e dai nuovi sostegni del governo. Se la fiducia dovesse confermarsi “potremmo avere un’ennesima bella sorpresa”, afferma il direttore del centro studi dell’associazione dei commercianti, Mariano Bella, secondo cui “nonostante i numeri e la disponibilità sia ridotta ci sono aspettative favorevoli”. E’ andata bene ad esempio la cosiddetta black week, la settimana degli sconti promozionali, che si è appena conclusa. Gli italiani hanno speso 4 miliardi di euro con una crescita nei consumi rispetto all’anno scorso del 14,3% (16,7% online e 11,8% nei negozi fisici).

Sedici milioni tra dipendenti e pensionati riceveranno nel complesso 47 miliardi di euro netti. 13,5 miliardi se ne andranno però in bollette ed adempimenti fiscali come Imu, Ici, Tasi, canone Rai etc.. Un aumento considerevole rispetto al 2021 (9,3 miliardi) e al 2020 (6,7 miliardi). La quota delle tredicesime destinata ai regali di Natale è in calo dal 2015. Quest’anno sale invece da 41,1% del 2021 a 41,7%. Una crescita che “non è significativa. Ma si è arrestata la decrescita. Questo è positivo”. Aiutano i risparmi messi da parte nei mesi più duri della pandemia che secondo lo studio contribuiscono per il 4,5% all’aumento dei consumi di quest’anno. La spesa media stimata è di 157 euro a testa, 540 per famiglia. Una spesa che si riduce rispetto al 2021 ma che “non desta segnali di particolare stress o preoccupazione“. “Caro energia e inflazione, che resta alta – pur rallentando – rendono incerto il periodo natalizio. Un’incertezza attenuata dalla crescita di fiducia di famiglie e imprese e dall’aumento degli acquisti durante il black friday. Per rilanciare la crescita va rafforzata soprattutto la domanda interna, accelerando il patto fiscale annunciato dal Governo”. Lo afferma il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli.

“Imbandire le tavole in occasione del Natale costerà quest’anno agli italiani, a parità di consumi, 340 milioni di euro in più rispetto allo scorso anno. Ma già 3 famiglie su 10 sono pronte a tagliare la spesa legata alle feste per far fronte agli abnormi incrementi dei prezzi al dettaglio”, fa sapere intanto Assoutenti, che ha realizzato uno studio per capire quanto costerà nel 2022 il tradizionale pranzo di Natale. “Rispetto allo scorso Natale si spende oggi il 10,5% in più per la carne, il 10% in più per il pesce, il 21,6% in più per le uova, il 41,7% in più per il burro, il 52,3% in più per l’olio di semi – afferma l’associazione – Lo zucchero sale del 49%, la verdura del 15,2%, l’acqua minerale del 15,5%. Costerà di più anche brindare per il nuovo anno: il vino sale del 6%, i liquori del 5,3%, la birra del 10,3%. Forti aumenti anche per il latte (quello conservato costa il 33,1% in più, quello fresco parzialmente scremato il 20% in più), i formaggi (+16,8%), il riso (+35,3%), farina e cereali (+23,5%), il pane (+15,9%) e la pasta (+21,3%).

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