Nel giorno del lancio a Roma della candidatura alla segreteria Pd da parte di Elly Schlein, eletta come indipendente alle ultime elezioni alla Camera nelle liste di dem e progressisti, al Nazareno c’è già chi ha scelto da che parte stare. Se Base Riformista di Lorenzo Guerini e tutta l’ala ex renziana del partito sosterrà la corsa del presidente della regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, all’iniziativa di Schlein era invece presente il vice segretario uscente Giuseppe Provenzano, pronto a sostenere la sua corsa:“Ci sono molti punti in comune, i temi di cui ha parlato devono far parte del nuovo Pd che dobbiamo costruire”, ha spiegato, al di là delle perplessità interne alla sinistra Pd di Andrea Orlando e Goffredo Bettini e degli endorsement arrivati verso le proposte programmatiche del sindaco di Pesaro e a sua volta candidato Matteo Ricci.
“Rappresenta una novità, forse l’unica. È fuori dagli assetti, questa volta il Pd ha bisogno di fare sul serio sul rinnovamento”, ha rilanciato pure la deputata ed ex presidente della Camera, Laura Boldrini. Ma presenti erano anche Arturo Scotto (Articolo Uno), i dem Marco Furfaro, Cecilia D’Elia e Michele Di Biase: “È una figura femminista, europeista, ambientalista, un piacere essere qui per ascoltarla”, ha aggiunto quest’ultima.
Non era presente invece il marito, Dario Franceschini, altro big Pd pronto a convergere in vista del Congresso con Area dem verso la candidatura di Schlein. L’ex vice di Bonaccini, però, rivendica di voler allontanare le correnti Pd: “Nessuno venga con l’idea di condizionare, venite liberi o non venite. Siamo qua non per fare una nuova corrente, siamo un’onda, non una corrente nuova. Non ci saranno mai gli schleiniani”, ha precisato, spiegando poi che prenderà la tessera del Pd “per rispetto di questa comunità, per entrare in ascolto e in punta di piedi”, dando la disponibilità “ad accettare ogni esito del congresso e a lavorare dal giorno dopo per l’unità”.
Non sono mancati nel corso del suo intervento gli attacchi da parte della neo candidata alla segreteria Pd verso Matteo Renzi, senatore e leader di Italia Viva: “Dice di averci portato in Parlamento, dimentica che per quanto mi riguarda a portami in Parlamento furono 50mila preferenze. Renzi ha il merito di aver spinto me e tanti altri fuori dal Pd con una gestione arrogante. Ha ridotto il Pd in macerie e poi se n’è andato”.Ma sul tema delle alleanze, invece, Schlein ha continuato a prendere tempo: “Scelte nette tra il M5s di Giuseppe Conte e il Terzo Polo? Noi intanto dobbiamo ricostruire l’identità del Pd, poi la questione alleanze verrà dopo. Ma l’invito è intanto a coordinarsi insieme in Parlamento su battaglie comuni rispetto a tanti temi con le altre opposizioni”, ha tagliato corto.
“Voglio diventare la nuova segretaria, facciamolo insieme”, ha poi ribadito Schlein, tra gli applausi di militanti ed elettori presenti, che hanno cantano in coro ‘Bella Ciao’ non appena la deputata ha sciolto la riserva in vista delle primarie dem.