“Voglio diventare nuova segretaria, facciamolo insieme”. Così Elly Schlein ha ufficializzato la sua candidatura alla segreteria del Partito Democratico a Roma, durante l’incontro Parte da noi. “La visione del futuro che parte da noi parte da tre sfide cruciali: diseguaglianze, clima e precarietà. Le destre non ne parlano, è come se vivessero in un altro Paese”, ha detto. “Se lo facciamo insieme io ci sono, non mi tiro indietro, costruiamo insieme questa candidatura per dimostrare che io posso diventare la segretaria del nuovo Pd. Insieme a voi voglio diventare la segretaria del nuovo Pd”.

“Parte da noi una storia nuova che possa costruire l’alternativa che merita questo Paese”, ha poi aggiunti riferendosi al governo Meloni che “ha già dimostrato il suo volto”, con una manovra “contro i poveri”. Sempre a proposito del capo del governo, per Schlein “non tutte le leadership femminili sono femministe, non ce ne facciamo niente di una premier donna che non aiuta le altre donne, che non ne difende i diritti. Nella manovra si restringe Opzione donna e si differenziano le donne sulla base dei figli”.

Quanto al Partito Democratico, “siamo qua per far partire un percorso collettivo per un contributo alla ricostruzione di un nuovo Pd di cui abbiamo bisogno. Questo processo costituente è un’occasione. Portiamo le nostre proposte. Non siamo qua per fare una partita da resa dei conti identitaria, ma per fare il nuovo Pd, tenere insieme la comunità e salvaguardare il suo pluralismo, le sue diversità, ma senza rinunciare a una identità chiara, comprensibile e coerente. Non è una sfida da leggere nella divisione fra riformismo e radicalità, c’è un campo comune: come cambiare il modello di sviluppo neoliberista che si è rivelato insostenibile”.

E a Matteo Renzi “che dice di averci portato in Parlamento”, la Schlein manda a dire “di non dimenticare che per quanto mi riguarda a portami in Parlamento furono 50mila preferenze. Renzi ha il merito di aver spinto me e tanti altri fuori dal Pd con una gestione arrogante. Ha ridotto il Pd in macerie e poi se n’è andato”.

Ora “serve una cosa nuova, perché quello che siamo stati fino a qua non basta. Non sprechiamo la Costituente, è una sfida, non la vince chi si candida ma una comunità, bisogna valorizzare una nuova classe dirigente, con amministratrici e amministratori”. E, garantisce, “siamo qua non per fare una nuova corrente, siamo un’onda non una corrente nuova. Non ci saranno mai gli schleiniani”. La Schlein prenderà la tessera del Pd “per rispetto di questa comunità, per entrare in ascolto e in punta di piedi”, dando la disponibilità “ad accettare ogni esito del congresso e a lavorare dal giorno dopo per l’unità. Un applauso agli altri candidati”.

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