Cronaca

Un terremoto 4.6 e uno tsunami alle isole Eolie. L’onda alta un metro e mezzo

La scossa si è registrata alle 8.12 con epicentro in mare vicino all'isola di Vulcano. Nel pomeriggio il maremoto causato dal distacco della sciara del fuoco a Stromboli

Giornata di paura alle isole Eolie: prima un terremoto con epicentro in mare a tre chilometri di profondità a sud dell’isola di Vulcano, poi un’onda di tsunami di circa un metro e mezzo provocata da un distacco dalla sciara del fuoco a Stromboli, dove il vulcano ha ripreso con forza l’attività, hanno fatto scattare gli allarmi anche se, ha sottolineato il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio, “non si sono registrati danni particolari”. A confermarlo è il ministro per il Mare Nello Musumeci. “L’onda – ha detto – non ha fatto vittime ma solo danni non significativi. I sistemi di allarme hanno funzionato”. Una trentina di cittadini ha dovuto lasciare le loro abitazioni per precauzione e dalla cima del vulcano si è innalzata una densa nube di fumo. Proprio la ripresa dell’attività del vulcano è all’origine del maremoto. Attorno alle 15 si sono registrate infatti diverse esplosioni che hanno provocato il crollo di una parte del bordo del cratere. Materiale che, finito in acqua, ha provocato l’onda di circa un metro e mezzo e fatto scattare le sirene dall’allarme.

Il sisma di magnitudo 4.6 è stato registrato dagli strumenti dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia alle 8.12 ed è stato seguito da una serie di scosse di assestamento di minore intensità, sempre in mare. A Lipari, la maggiore delle Eolie, alcune porzioni di costone sono franati a Valle Muria, Pianogreca e Mendolita-S.Nicola. Crolli di intonaci si sono verificati nell’ospedale e in alcune abitazioni anche a nell’isola di Vulcano. Vetri rotti sono stati segnalati un poco ovunque dagli abitanti delle due isole dell’arcipelago eoliano. Le scosse sono state precedute e seguite da altri due terremoti nel Tirreno meridionale, tra le isole e la Calabria, con magnitudo 2.6 e 2.9.

In seguito all’evento sismico la sala situazione Italia del Dipartimento della Protezione Civile si è messa in contatto con le strutture locali del Servizio nazionale della protezione civile che hanno effettuato tutte le necessarie verifiche. Il sisma è stato avvertito chiaramente dalla popolazione, con diverse persone che sono scese in strada, ma non si sono rese necessarie evacuazioni. Dopo la prima scossa, l’Ingv ne ha registrate altre di minore intensità non avvertite in questo caso dalla popolazione: alle 8.18, di magnitudo 2.0, alle 8.19 di magnitudo 1.7, alle 8.54 di magnitudo 1.8. L’ultima alle 10.38 con magnitudo 1.2. Tutte le scosse si sono verificate in mare, sempre al largo dell’isola di Vulcano, con ipocentro variante tra i 6 e i 9 chilometri di profondità. Nell’area del messinese sono stati più di 130 gli interventi dei vigili del fuoco che dopo essere intervenuti per il maltempo hanno proseguito i servizi proprio per verificare le richieste arrivate per il terremoto. È stato istituito il Coc, con la presenza del comandante provinciale che è atterrato con un elicottero del reparto volo VF di Catania, a Lipari. Il personale operativo del distaccamento ha effettuato sopralluoghi in cinque edifici scolastici e un ponte. Le attività, a Lipari, proseguiranno anche nei prossimi giorni secondo le indicazioni del Coc.