di Alessio Andreoli
Sono un assiduo frequentatore del forum del fattoquotidiano.it. Tra i vari argomenti, ultimamente sotto la spinta del compagno amico di navigazione Gaetano, è emersa prepotente l’agenda/carta 2030 per uno sviluppo sostenibile, con i suoi 17 goal o obiettivi. Ho voluto approfondire e sono andato sul sito Un.org, poi sul sito Asvis Agenda 2030 – Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile. Ho aperto le finestre di ogni singolo obiettivo e ho trovato meravigliose descrizioni di come dovrebbe essere una società civile, di come dovrebbe svilupparsi.
Nel dedicarmi a queste letture mi sono ritrovato a pensare: ma perché nessun partito (che io sappia) ha nel suo statuto questa carta come riferimento principale a cui attenersi come visione della società futura a cui anela? Un po’ come la Costituzione per uno stato. Molti di noi si lamentano perché la politica è in crisi, non sa trasmettere, coltivare, proporre valori in cui credere a cui fare appello. Beh, qua nella carta 2030 c’è tutto e con i suoi 17 goal contempla ogni aspetto: dallo sconfiggere la povertà alla salvaguardia dell’ambiente, dalla scuola e l’istruzione alla pace e la giustizia.
Tutti temi a cui i giovani sono molto sensibili. Si parla giustamente del bullismo a scuola, se ne parla tantissimo, ma non si spende una sola parola per tutti gli altri ragazzi, la maggioranza assoluta in cerca di qualcosa in cui credere e sfogare l’enorme senso di giustizia che anima la gioventù. Si discute tanto dell’identità di diversi partiti e vengono spesi fiumi di inutili parole. Non ci sono forse carriere fondate sul taglia-copia-incolla? Perché non fare un partito con la stessa tecnica? è tutto pronto, servito su un piatto d’argento!