A Monserrato, alle porte di Cagliari, uno studente disabile non è potuto andare a scuola fino a quando non è tornato al lavoro il collaboratore scolastico che ha l’autorizzazione per accompagnarlo in bagno. La storia di Francesco è finita sui media nazionali grazie all’impegno dei suoi compagni di scuola che hanno dato vita ad una vera e propria rete: gli studenti, infatti, hanno promosso una petizione e sono pronti a convocare un’assemblea e a scioperare fino a quando non si garantirà a Francesco il diritto allo studio.
Francesco frequenta l’Istituto Professione Alberghiero Antonio Gramsci della cittadina in provincia di Cagliari, ha diciannove anni e usa la sedie a rotelle. Ama la scuola e ha un ottimo rapporto con i suoi compagni di classe e con il corpo docenti. Durante l’orario scolastico, quando deve andare in bagno, viene accompagnato da un collaboratore scolastico.
Ma se il collaboratore scolastico si assenta – per ferie, malattia o altri motivi – si crea un vero e proprio cortocircuito, come lo scorso venerdì: Francesco si trovava in classe e il collaboratore autorizzato non c’era. Il diciannovenne doveva andare in bagno ma nessuno ha potuto aiutarlo finché non è arrivata la madre. “Non solo ha dovuto attendere l’arrivo della madre – si legge nella petizione promossa dagli studenti – per poter essere portato in bagno, ma è stato costretto a lasciare l’istituto in lacrime perché nessuno poteva occuparsi di lui. A causa di questa situazione vergognosa i giorni seguenti si è visto costretto a stare a casa”.
Nei giorni seguenti all’episodio, infatti, Francesco non ha potuto frequentare le lezioni: “Mio figlio – ha spiegato la madre del diciannovenne – è potuto tornare a scuola solo quando abbiamo avuto la certezza che fosse presente il collaboratore scolastico. Non volevo privare Francesco di questo diritto che per lui è anche un piacere. Ma ogni giorno ho paura che mio figlio possa avere dei problemi”.
I compagni di scuola di Francesco hanno diffuso un comunicato stampa in cui annunciano assemblee e manifestazioni in difesa del diritto allo studio: “Il Comitato Studentesco del Gramsci si riunirà per protestare in maniera pacifica fino a quando non si garantirà a Francesco il diritto allo studio e verranno accettate le richieste di noi studenti sciopereremo – e hanno aggiunto – continueremo con la nostra raccolta firme per mostrare alla scuola che siamo tutti uniti per Francesco e chiediamo l’aiuto delle altre scuole e di tutti gli studenti per supportarci nello sciopero, perché questo non riguarda solo Francesco ma tutti noi”.
Nella nota degli studenti sono state inserite anche alcune dichiarazioni della madre del diciannovenne: “Francesco ha 19 anni e come essere umano ha il diritto di essere rispettato e non merita di piangere ancora una volta perché nessuno lo accudisce nei suoi bisogni primari. Ho dovuto chiedere nuovamente aiuto ai carabinieri che erano già a conoscenza della situazione date le innumerevoli volte in cui li avevo già chiamati e le precedenti denunce. “Ora – ha detto la donna parlando dei compagni di scuola – grazie al coraggio e alla solidarietà dei ragazzi ho ritenuto giusto far sapere questa storia a tutti perché si metta rimedio per lui e per chi voglia frequentare l’istituto”.