“Lo stato dei diritti in Italia secondo il nostro rapporto, che ne ha monitorato 17 famiglie, è sospeso. C’è un’arretratezza storica del nostro Paese, nel quale diritti cruciali non sono ancora stati riconosciuti, oppure se riconosciuti stentano a essere applicati. Ma dal punto di vista politico, c’è la sensazione che prossimi mesi e anni possano introdurre degli elementi di forte regressione”. A rivendicarlo il presidente di ‘A buon diritto‘ onlus, Luigi Manconi, a margine della presentazione del nono rapporto sullo stato dei diritti in Italia alla Camera. “I primi atti del governo Meloni non sono stati certo di buon auspicio, dall’introduzione della nuova fattispecie penale sui rave, fino ai comportamenti rispetto alle azioni delle Ong: sono stati inviati dei messaggi che dicono come i diritti soggettivi della persona, civili, sociali e collettivi, possano essere gravemente insidiati. Monitoreremo cosa accadrà”, ha avvertito l’ex senatore dem, oggi tra i membri del comitato ‘Costituente per il nuovo Pd’.

E proprio dal Rapporto presentato dalla onlus a Montecitorio sono emersi diversi temi, dall’immigrazione al lavoro, passando per l’ambiente e la salute, sui quali durante gli anni del governo in casa Pd non sono mancate le occasioni perse e le fratture con il proprio elettorato: “Dovrebbe fare mea culpa? Penso che il Partito democratico abbia manifestato un’eccessiva prudenza, talvolta un’acuta sordità, sia in materia di diritti civili, che in materia di diritti sociali. È stato carente“, sottolinea Manconi. Per l’ex senatore “la crisi del partito è acutissima e lacerante, ma certamente c’è il necessario per poter ricostruire”, a costo di ripartire da tanti temi dimenticati: “Sarà su queste questioni che si misurerà l’identità del nuovo Partito democratico”, ha spiegato. Così come sul tema del lavoro, come ha rivendicato pure la senatrice Susanna Camusso: “Aver partecipato da parte del Pd al processo deregolatorio non ha contribuito alla qualità né della retribuzione né del mercato del lavoro, sicuramente ci sono stati degli errori”.

Presenti alla presentazione del rapporto di ‘A Buon Diritto’ altri parlamentari dem, dalla neo deputata Ouidad Bakkali alla senatrice Cecilia D’Elia: “In passato ci è mancata la credibilità. Ora penso che alcuni dovrebbero prendere più sul serio quello che dobbiamo fare sulla Costituente, mentre vedo troppo una corsa a dire ‘sto con questo, sto con quello’, in vista del Congresso, anche nella narrazione”, ha spiegato la stessa D’Elia, tra i parlamentari presenti al lancio della candidatura di Elly Schlein. “Abbiamo perso diversi treni, penso allo ius soli. Ma se oggi in Parlamento non ci sono i numeri, dobbiamo quantomeno ripartire dal Paese”, ha concluso Bakkali.

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