La manovra arriva in Parlamento ma non trova gli eletti. Le aule delle commissioni infatti sono quasi vuote, come denunciano le opposizioni. Nel giorno in cui, per esempio, la Banca d’Italia viene ascoltata davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato sono appena 7 i parlamentari che hanno deciso di partecipare: 4 in presenza e 3 in streaming su un totale di 48 componenti. A farlo mettere a verbale in avvio di seduta, il deputato di Italia Viva Luigi Marattin. E nel mirino finisce la maggioranza: il Pd infatti rivendicando di essere stato quasi al completo (4 su 5) punta il dito contro “il disinteresse della maggioranza”. Una scelta, sottolinea il dem Ubaldo Pagano, dettata anche dallo scettiscismo con cui i partiti di governo guardano alle critiche di Bankitalia: “Basta leggere le dichiarazioni secondo cui Bankitalia non ha neanche diritto di parlare di lotta all’evasione, limiti all’uso del contante e del Pos, perché partecipata dalle banche. Nel merito sono incapaci di difendere queste assurde misure, ma nessuno si deve permettere di criticarle”.
Assenze quelle registrate nel corso delle audizioni che chiaramente non si potranno ripetere nei prossimi giorni quando la legge di Bilancio entrerà nel vivo: certo i senatori molto probabilmente non potranno toccare palla visto che la manovra dovrebbe arrivare in seconda lettura tra Natale e Capodanno. Ma i deputati saranno chiamati a presentare entro mercoledì pomeriggio gli emendamenti, che in teoria dovrebbero raccogliere anche le osservazioni che arrivano da istituzioni e parti sociali. Camera e Senato, comunque, saranno chiamate a una corsa contro il tempo: la commissione di Montecitorio avrà sulla carta appena 4 giorni per votare gli emendamenti, visto che il testo è atteso il Aula il 20 dicembre. Nonostante l’impegno annunciato anche dalla maggioranza di contenere le proposte, l’attesa è quella per il classico assalto con migliaia di emendamenti, che poi saranno comunque ridotti a un gruppo di segnalati cu sui concentrare i lavori di circa 450. Comunque una mole enorme di lavoro in appena 96 ore.
Nei giorni scorsi il Pd aveva già ironizzato sulla mancata partecipazione ai lavori dei parlamentari della maggioranza. Durante la discussione della legge che modifica i nomi dei ministeri. Gianni Cuperlo si era alzato per intervenire e in apertura del suo intervento si era rivolto agli “onorevoli banchi” (vuoti).
“Presidente, Governo, Colleghi… Onorevoli banchi”…
L’incipit geniale del bellissimo intervento in Aula di @giannicuperlo sul cambio dei nomi ai Ministeri. pic.twitter.com/yi1DPIyasl
— Peppe Provenzano (@peppeprovenzano) December 2, 2022