Maurizio Landini, dopo l’incontro con Giuseppe Conte – preceduto da quello con il Partito Democratico e a cui seguiranno incontri con Fratelli d’Italia e Lega – boccia la legge di bilancio. Mentre la CGIL ha già indetto la mobilitazione sindacale in queste settimane, il segretario Landini attende anche l’incontro con Meloni, programmato per il 7 dicembre. “Oggi abbiamo ascoltato un giudizio del Movimento 5 Stelle che condivide molte delle nostre richieste e c’è un terreno anche importante e comune di iniziative”. “La gente non arriva alla fine del mese”, critica Landini. Per il numero uno della Cgil “nella manovra non c’è nulla per l’aumento dei salari, perché la decontribuzione già c’era” e quindi “non hanno fatto altro che confermare un provvedimento che già c’era”. Critiche alla minuta sugli extra-profitti riformulata dalla presidente Meloni. Per Landini la priorità è “ridurre la precarietà perché se i salari sono bassi è perché c’è un livello di precarietà che non è più accettabile”. Altra richiesta della CGIL è “togliere i voucher dal tavolo. Vanno cancellate forme di lavoro precarie. Il Provvedimento che li reintroduce va ritirato”.
Per Landini la strada per arrivare al salario minimo è l’estensione dei contratti nazionali. Altra misura da ritirare per il sindacato è la Flat tax, ovvero – secondo Landini – “l’assurdo provvedimento per cui un lavoratore dipendente paga il 43% di tasse mentre c’è qualcuno che ne paga il 15%”. Anche su Pos e innalzamento del contante Landini è netto: “Sono misure che vanno ritirate a cancellate, perché una vera lotta all’evasione fiscale la si fa rendendo tracciabile ancora di più il denaro ed investendo sul sistema digitale”. “La legge Fornero qui viene peggiorata ed è stato fatto un taglio sulla rivalutazione delle pensioni. Si stanno risparmiando miliardi sulla pelle dei pensionati”, attacca parlando anche di pensioni. E sul reddito di cittadinanza continua: “Pensiamo sia un errore clamoroso pensare di andare al suo superamento. Si può migliorare – spiega il segretario della CGIL – ma l’idea che in un Paese che ha più di 5 milioni di poveri dichiarati uno pensi che la colpa è di chi è povero, anziché tassare extra-profitti e intervenire sulle ricchezze che si sono determinate, è un mondo al rovescio che non possiamo accettare”. Infine Landini chiarisce il senso dell’incontro e se ci siano più affinità con i 5 Stelle o con il Pd. “Noi ci rivolgiamo a tutta la politica per dire che tutti i lavoratori devono avere gli stessi diritti e le stesse tutele, perché negli ultimi anni tutti i governi hanno aumentato la precarietà e svalorizzato il lavoro”.