Il polo centrista ha votato nella Camera contro gli emendamenti identici di Pd, M5S e Avs al Dl Ministeri che puntavano all’eliminazione della parola “merito” dalla nuova denominazione del ministero dell’Istruzione. I voti dei deputati di Italia viva e Azione si sono dunque sommati a quelli della maggioranza, facendo sì che gli emendamenti venissero respinti e si aprisse una nuova spaccatura all’interno dell’opposizione. In Aula è intervenuto per il Pd Gianni Cuperlo, secondo il quale la maggioranza “confonde l’idea del merito scolpito all’articolo 34 della Costituzione con l’ambigua categoria della meritocrazia”. A Cuperlo risponde il renziano Luigi Marattin, che si rivolge proprio al deputato dem. “Il punto fondamentale – ha detto – è comprendere che non esiste un’attenzione al merito senza un’ossessione verso l’uguaglianza delle condizioni di partenza, non di arrivo. Sentendovi parlare è troppo forte in me la tentazione di credere che voi, in realtà, vogliate l’uguaglianza delle condizioni di arrivo e non di partenza. Essa stessa, questa sarebbe il contrario del merito”
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione