“Faccio fatica a pensare che il Pd di Bonaccini sia un Pd di sinistra. In tutti questi anni il Pd non ha fatto i conti con il renzismo e certamente non li farà attraverso le candidature di Bonaccini e di Nardella, di cui conosciamo bene la storia: sono stati protagonisti della stagione renziana. Nello stesso tempo, faccio fatica a pensare che il Pd che si può costuire attorno a Elly Schlein possa essere percepito come una sinistra di governo”. Così, a “In onda” (La7), Rosy Bindi stronca le candidature di Stefano Bonaccini, sostenuto da Dario Nardella, e di Elly Schlein alla segreteria dem, sottolineando: “Questo paese ha bisogno di una sinistra vera che abbia cultura di governo, visto che ora c’è una destra vera. Bonaccini e Nardella non costruiranno mai un campo progressista e di sinistra. E la Schlein non farà un partito di sinistra che venga percepito come un partito di governo”.
L’ex ministro spiega: “Io credo che in Italia ci sia bisogno di una sinistra che sia vera sinistra e che abbia cultura di governo. Temo che anche in questa circostanza con queste candidature alla segreteria del partito il Pd rischi di non centrare l’obiettivo. Nonostante i tentativi di fasi costituenti e di rinnovamenti del partito, ancora una volta tutto si sta riducendo a uno scontro tra i candidati. E intorno alle candidatura si cerca di individuare l’identità del partito, che sembra però tutta da costruire”.
Bindi ribadisce la sua contrarietà al sostegno del Pd alla candidatura di Letizia Moratti per la presidenza della Regione Lombardia: “Ho detto che se il Pd appoggia la Moratti, io straccio la tessera. La Moratti è persona stimabile, ma ha tutt’altra storia politica. Sento dire che con lei si vince. Un partito non può avere come ambizione quella di vincere. Anche Renzi ebbe un grande appoggio, persino da parte dell’ala più comunista del Pd perché si diceva che con lui avremmo vinto. Ma non è questo il modo con cui si costruisce la politica”.