Con la sua candidatura al Senato aveva regalato la vittoria al centrodestra nel collegio uninominale della Valle d’Aosta, facendo perdere di soli 227 voti Patrik Vesan, il candidato espresso dalla coalizione autonomista progressista. Ora Augusto Rollandin, l’ex imperatore della regione alpina, è stato chiamato dal presidente Erik Lavevaz, per rafforzare la maggioranza “risicata” di centrosinistra, che può contare su 18 consiglieri su 35. Con l’ingresso al governo di Pour l’Autonomie, il partito personale dell’ex storico governatore, la maggioranza arriverebbe a 20, garantendo più stabilità. Il governo della Valle d’Aosta è attualmente composto da 7 consiglieri dell’Union Valdôtaine, uno di Stella Alpina, uno di Evolvendo, 5 del Partito Democratico e 4 di Alliance ValdotaineVda Unie. Quelle stesse forze politiche che avevano accusato Rollandin di essersi candidato alle Politiche solo per fare loro un “dispetto”, togliendo voti agli autonomisti e spianando la strada per la vittoria della leghista (ex governatrice) Nicoletta Spelgatti si sono oggi rese conto di non poter uscire dalla crisi politica senza di lui. Pour L’Autonomie alle elezioni del 25 settembre aveva totalizzato il 13 per cento (oltre 7mila preferenze), presentandosi solo al Senato. Una prova di forza che è servita a far capire a tutti che Rollandin ha ancora un peso politico in Valle d’Aosta e ora l’ex imperatore potrebbe tornare a ricoprire la carica di assessore.

Rollandin ha iniziato la carriera politica nel 1975 come sindaco di Brusson, tra le file dell’Union Valdotaine. Per un totale di 18 anni (dal 1983 al 1990 e dal 2006 fino al 2017) ha ricoperto la carica di presidente della Valle d’Aosta. E’ diventato noto alle cronache nazionali anche per i suoi guai giudiziari: nel 1992 viene accusato di abuso d’ufficio e turbativa d’asta dalla procura di Aosta per via dell’aggiudicazione di un appalto regionale per la bonifica di una discarica di rifiuti risalente al giugno 1988. Il procedimento si chiuderà nel 1994 e Rollandin verrà condannato in via definitiva dalla Cassazione a 16 mesi di reclusione e interdetto dai pubblici uffici. Rollandin avrà altre grane con i tribunali ma finiranno tutte con proscioglimenti e assoluzioni in una continua corsa a ostacoli da cui è uscito vincente. Nel 1993 viene arrestato per voto di scambio ma dopo una prima condanna in primo grado verrà assolto in appello; nel 2013 un’inchiesta sulla realizzazione del parcheggio dell’ospedale regionale Parigini finisce con la pronuncia di proscioglimento del gup; infine un’ultima assoluzione in appello – dopo una prima condanna in primo grado – per un’inchiesta su alcuni lavori al Forte di Bard. Ora arriva il definitivo ritorno sulla ribalta politica della regione che ha guidato per anni.

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