È Volodymyr Zelensky la ‘Persona dell’anno’ secondo il Financial Times. Per il quotidiano economico-finanziario britannico, il presidente ucraino, che dal 24 febbraio 2022 conduce la resistenza ucraina contro l’invasione russa, “incarna la resilienza e il coraggio del suo popolo contro l’aggressione” ed è diventato “un alfiere della democrazia liberale nel più grande confronto globale contro l’autoritarismo del ventunesimo secolo”.
Nelle sue motivazioni, il giornale spiega che Zelensky si è conquistato “un posto nella storia per la sua straordinaria dimostrazione di leadership e forza d’animo” e lo paragona a Winston Churchill. Proprio come il grande statista ha usato la radio per radunare il suo Paese, si legge, il presidente ucraino ha utilizzato i social media per condurre una campagna incessante finalizzata a ottenere il sostegno militare e finanziario dell’Occidente. Il risultato è che ha trasformato la difficile situazione del suo popolo aggredito dalle forze armate russe in “una leva morale sui leader in Europa e negli Stati Uniti. Ha convinto gli europei a sostenere gli enormi costi per opporsi a Putin e offrire a Kiev un percorso verso l’adesione all’Ue”.
Il Financial Times sottolinea infine come Zelensky si definisca “un uomo qualunque” che non vede l’ora di andare a pescare con suo figlio nel fiume Dnipro. È “un leader che si dipinge come un uomo qualunque con gusti umili” a tutti gli ucraini “e un profondo senso di umanità, qualità che gli hanno fatto guadagnare l’ammirazione degli ucraini e dei loro sostenitori all’estero. È l’antitesi del presidente russo Vladimir Putin, nascosto al Cremlino, la cui ossessione per la ricostruzione di un impero è costata decine, forse centinaia di migliaia di vite”.