È l’Italia “alla rovescia di Meloni“. Quella in cui “il centrodestra crea prateria di impunità” e “indossa i guanti bianchi con chi inquina le istituzioni”. Giuseppe Conte attacca la presidente del Consiglio e la maggioranza che sostiene il suo governo. Nel tardo pomeriggio, in commissione Giustizia, al Senato, i componenti di Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia – a cui si è aggiunta Italia viva, con Ivan Scalfarotto – ha approvato l’emendamento dell’azzurro Pierantonio Zanettin che, di fatto, ha reintrodotto i benefici carcerari per i reati contro la Pubblica amministrazione (corruzione, concussione e peculato).
Lo fa, secondo il leader del M5s, in un Paese “in cui il 90% delle truffe sono collegate ad appalti, mazzette e responsabilità erariali e amministrative nella Pa”, mentre dall’altro lato “attacca con ferocia i più deboli, le famiglie che non ce la fanno e il ceto medio”. Poi la sintesi: “Via il reddito di cittadinanza, sì all’introduzione della corruzione ed evasione di cittadinanza”. La parificazione tra mafia e reati contro la Pubblica amministrazione era stata introdotta proprio nel Conte 1, con la legge Spazzacorrotti. “Uscire dal carcere e ottenere benefici penitenziari sarà ora più facile – aggiunge Conte – per chi viene condannato per i più gravi reati contro la Pubblica Amministrazione. Tutto grazie al voto della maggioranza di Meloni, che oggi è andata all’attacco della nostra legge Spazzacorrotti”.
Dal Partito democratico a farsi sentire è la responsabile giustizia del partito, Anna Rossomando, che si dice preoccupata “per la decisione del centrodestra di togliere l’ostatività per i reati contro la Pubblica amministrazione compiuti in associazione a delinquere, cioè secondo l’artico 416 del codice penale”. In più, aggiunge, “è un campanello d’allarme anche perché siamo in un periodo, con il Pnrr, in cui devono essere spesi tantissimi fondi in appalti. Speriamo che il governo ci ripensi in Aula”. Alfredo Bazoli, sempre dal Pd, specifica che “noi eravamo contrari all’equiparazione fatta dalla legge voluta da Lega e M5s (la Spazzacorrotti, ndr) di reati contro la Pa e quelli di mafia e terrorismo e già nella riforma dell’ergastolo ostativo della scorsa legislatura avevamo ottenuto di disaccoppiare i due elenchi ai fini dell’ottenimento dei benefici penitenziari. Quindi siamo d’accordo con l’idea di togliere i reati monosoggettivi da quelli ostativi, ma non quelli compiuti in associazione“.