Cinema

Kirstie Alley morta, chi era la star di una delle sitcom più viste della storia Usa: dagli Emmy a Scientology

È il 1987 ed è l’anno chiave per la Alley perché ha la fortuna di accettare la sostituzione di Shelley Long in Cheers, una sitcom della NBC con Ted Danson che in Italia diventerà Cin Cin e avrà pure un clone buffo prodotto nel belpaese, Zanzibar

di Davide Turrini

Addio a Kirstie Alley. La star di Cheers (in Italia, Cin Cin) e di Senti chi parla! è morta a 71 anni. “Siamo addolorati nell’informarvi che la nostra incredibile, amorevole madre è morta dopo una battaglia contro il cancro scoperto solo di recente”, hanno affermato i figli della Alley in un comunicato. “Era circondata dalla sua famiglia e ha combattuto con grande forza, lasciandoci con la certezza della sua infinita gioia di vivere e di qualunque avventura l’aspettasse. Per quanto iconica fosse sullo schermo era una madre e una nonna ancora più straordinaria”. La Alley era nata a Wichita, Kansas, nel 1951, e si era trasferita a Los Angeles nel 1980 dove aveva lavorato come designer. Già dal 1979 Alley aveva aderito alla chiesa di Scientology usufruendo perfino di un loro programma di recupero per tossicodipendenti, in quanto dipendente dalla cocaina, che l’avrebbe poi portata alla disintossicazione tanto che nel 1982 la si può rintracciare come vulcaniana in Star trek II l’ira di Khan. Seguiranno alcune piccole parti in mini serie tv fino a quella che pare la sua prima vera affermazione hollywoodiana, duettando con Mark Harmon: Summer school di Carl Reiner.

È il 1987 ed è l’anno chiave per la Alley perché ha la fortuna di accettare la sostituzione di Shelley Long in Cheers, una sitcom della NBC con Ted Danson che in Italia diventerà Cin Cin e avrà pure un clone buffo prodotto nel belpaese, Zanzibar. Alley subentra nella sesta stagione e con il suo personaggio da manager forte e indipendente del bar dove si svolge la serie, che poi mostra nel corso delle puntate fragilità, insicurezze e fallimenti spesso legati al sesso con gli uomini, vincerà un Emmy consegnatole nientemeno che da Macaulay Culkin, ringraziando nel discorso di accettazione il marito che, con un gioco di parole sessualmente ardito, le aveva regalato nell’ultimo anno “la cosa più grande”. Mentre è in corso Cheers (top ten di tutti i tempi negli ascolti statunitensi ndr), Alley raggiunge l’apice della carriera interpretando Mollie in Senti chi parla!, la contabile improvvisamente incinta dello sfuggente e attempato capoufficio che partorirà e alleverà il piccolo e parlante Mickey assieme al taxista John Travolta (altro membro di Scientology ndr).

La Alley negli anni successivi ha mostrato più volte i segni di repentini dimagrimenti (pesava oltre 100 kg) diventando portavoce del chiacchierato sistema di perdita di peso di Jenny Craig. Attivissima negli ultimi anni sui social, ha rappresentato quella classica figura nazionalpopolare, di difficile comprensione nel sistema dicotomico culturale bene/male italiano, che potremmo definire apartitica rimbalzando e promuovendo il proprio voto prima per i democratici poi per Trump, ricredendosi successivamente. Alley aveva due figli adottati dopo un aborto spontaneo e ha avuto due mariti: il primo sposato nel 1970 e da cui ha divorziato nel 1977, il secondo, quello dalle “grosse dimensioni”, l’attore ParkerStevenson sposato nel 1983 fino al 1997.

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