Fumata bianca. Dopo il rinvio della scorsa settimana a causa della mancata intesa all’interno dell’opposizione a cui spetta la presidenza, oggi il Copasir ha una nuova guida: a capo del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica è stato eletto il deputato del Partito Democratico Lorenzo Guerini. Nel corso della riunione odierna dell’organismo parlamentare, che conta dieci membri, equamente suddivisi tra maggioranza e opposizione, sono stati definiti anche gli altri ruoli: il vicepresidente è Giovanni Donzelli di Fdi, mentre il segretario è Ettore Rosato, deputato di Italia Viva. Per Guerini si tratta di una seconda volta: aveva già guidato il Comitato parlamentare di controllo sull’intelligence nella prima parte della scorsa legislatura.

È resistita, quindi, la quadra trovata dall’opposizione. Non era una cosa scontata, tanto che in mattinata c’era chi pensava a un nuovo slittamento di almeno 24 ore oppure a una elezione a metà, ovvero con la nomina del solo presidente e il rinvio per la scelta degli altri vertici dell’organismo. La presidenza, come detto, spetta all’opposizione, che aveva indicato per la guida del Comitato il dem Guerini. Con lui il Pd ha indicato anche Enrico Borghi. Per i 5 stelle i nomi scelti erano quelli dell’ex pm Roberto Scarpinato e di Marco Pellegrini, mentre per il terzo polo la persona scelta era Ettore Rosato. Il dubbio maggiore alla vigilia era quello relativo alla vicepresidenza (che spetta alla maggioranza): all’inizio si era sparsa la voce che il centrodestra puntasse sulla capogruppo al senato di Fi, Licia Ronzulli, e sul leghista Claudio Borghi, ma era chiaro che l’ultima parola spettasse a Fratelli d’Italia. Così è stato. Il rinvio dell’operatività dell’organismo, del resto, iniziava ad essere un caso: doveva infatti essere nominato entro 20 giorni dalla proclamazione dei nuovi eletti. Non ha aiutato la definizione del dossier anche l’intreccio con l’avvio della Vigilanza Rai, l’altra Commissione che dovrebbe indicare una presidenza dell’opposizione. In tal senso, il M5s intende portare un suo candidato ma su quella casella punta anche il terzo polo che vuole candidare Maria Elena Boschi. Il Movimento non ha invece ancora deciso il suo candidato: si parla di Riccardo Ricciardi o dell’ex ministro Stefano Patuanelli. Non ci sarebbe, invece, l’indicazione dell’ex sindaca di Torino, Chiara Appendino: il suo nome era circolato come possibile competitor di Boschi ma in ambienti 5 Stelle si esclude la sua candidatura.

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