Il calciatore del Genoa e suo zio Alessio Angella sono stati condannati dal Tribunale di Siena al termine del processo sugli abusi a una ragazza 21enne in un appartamento del centro storico nella notte fra il 30 e il 31 maggio 2021
Manolo Portanova è stato condannato a 6 anni di carcere per violenza sessuale di gruppo. Questa la decisione del tribunale di Siena al termine del processo con rito abbreviato a carico del calciatore del Genoa e di suo zio Alessio Angella, sugli abusi a una ragazza in un appartamento del centro storico. Il fatto avvenne la notte fra il 30 e il 31 maggio 2021. Il terzo indagato, Alessandro Cappiello, ha invece optato per il rito ordinario ed è stato rinviato a giudizio alla fine dell’udienza preliminare.
Il gup del tribunale di Siena Ilaria Cornetti ha accolto tutte le richieste formulate dal pm Nicola Marini. Oltre ai 6 anni di pena, il giudice lo ha condannato anche a una provvisionale di 100mila euro a favore della ragazza di cui ha abusato, di altri 20mila euro alla madre della stessa giovane e di ulteriori 10mila euro all’associazione senese Donna chiama Donna costituitasi parte civile. Manolo Portanova, che ha giocato anche nella Juventus, ha assistito di persona all’udienza, che si è svolta a porte chiuse, accanto ai suoi difensori.
Secondo l’accusa, Portanova e suo zio hanno violentato, insieme a Cappiello, una ragazza 21enne nel corso di una festa. Quella notte di fine maggio 2021, stando alla ricostruzione degli investigatori, il calciatore e la giovane si erano appartati in una stanza, dove poi sopraggiunsero altre persone. La vittima si sarebbe rifiutata di avere un rapporto consenziente di gruppo e a quel punto avrebbe subito la violenza, che sarebbe stata anche filmata con gli smartphone.
La ragazza raccontò di essere stata violentata dai tre imputati maggiorenni mentre un minorenne – procederà il tribunale dei minorenni di Firenze – avrebbe filmato con un telefonino quello che stava avvenendo. Le indagini della magistratura, dopo la denuncia della studentessa, sono terminate a fine marzo dopo interrogatori e accertamenti irripetibili sui telefoni cellulari degli imputati e della ragazza. Al centro del procedimento anche il filmato girato proprio con il cellulare di un imputato che ritrarrebbe i momenti della presunta violenza sessuale. La ragazza, a fine luglio, era stata ascoltata per 7 ore con un interrogatorio in forma semiprotetta sotto forma di incidente probatorio. A settembre la stessa ha rifiutato un’offerta risarcitoria presentata dall’avvocato difensore del giocatore. Nel corso dell’udienza precedente Manolo Portanova aveva rilasciato dichiarazioni spontanee ribadendo la propria innocenza e gli avvocati della difesa avevano chiesto l’assoluzione per i loro assistiti.